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Studente precipita dal quinto piano e muore, il racconto dei compagni: "Su quel piano c'era un uomo"

Che cosa è successo a Domenico? «Noi che lo conoscevamo, escludiamo che possa essersi suicidato. Qualcuno potrebbe avergli fatto qualcosa, ma certo non può essere entrato in camera per sequestrarlo» di Mario Consani e Anna Giorgi FOTO - Tragedia in hotel a Bruzzano / La vittima Domenico Maurantonio

L'hotel Da Vinci dove precipitando è morto Domenico Maurantonio

Milano, 4 giugno 2015 - «Con sincera partecipazione ed entusiasmo la classe ha contribuito al buon esito della visita all’Expo di Milano nei giorni 9 e 10 maggio». A scriverlo nella relazione di fine anno è stato il professore di Storia dell’arte di Domenico Maurantonio, uno degli insegnanti che ha accompagnato a Milano la classe del liceo scientifico «Nievo» di Padova proprio nel fine settimana in cui il 19enne è morto, volando giù dal quinto piano dell’albergo, in maniera ancora misteriosa.Quattro righe che si concludono con il giudizio quasi beffardo «buon esito della gita» che rimuove e cancella la tragedia. Una «gaffe» imbarazzante per il professore che, almeno stando al documento presentato, sembra aver dimenticato la morte del ragazzo. La scuola ha precisato che quella relazione è datata 15 maggio (successiva alla tragedia) solo perché è stata presentata in quella giornata, ma era stata scritta prima della gita.  Altri docenti, sempre nella relazione di fine anno in vista della Maturità, hanno invece fatto riferimento a un complessivo scarso entusiasmo nello studio da parte della classe. Nessuno, comunque, ha accennato alla tragica scomparsa di Domenico.

Sul fronte indagini invece non c’è stata, fino ad ora, una svolta che possa chiarire che cosa è successo a Domenico tra le 5,30 alle 7,30 di domenica 10 maggio. Il deposito della consulenza sugli esami tossicologici, medico-legali e genetici è slittato per la necessità di una ulteriore integrazione richiesta dal pm Claudio Gittardi. Entro questa settimana, comunque, la relazione completa dovrebbe essere sul tavolo del magistrato. Restano allora i ricordi dei compagni di classe che in forma anonima, raccontano a Panorama di essersi addormentati e di non sapere come il loro amico possa essere finito sul davanzale e poi caduto di sotto. Con un accenno a un misterioso uomo, descritto come un 50enne, che in quelle ore si sarebbe aggirato nel corridoio del quinto piano e che avrebbe aiutato, sempre secondo il racconto dei compagni, alcune ragazze ad aprire la porta della stanza d’albergo. Una presenza estranea a cui gli inquirenti, finora, non hanno mai dato alcuna importanza. «Domenico prima di mettersi a letto è andato a lavarsi i capelli. La porta del bagno aveva la serratura, ma senza chiave: non si poteva chiudere né da dentro né da fuori», ha raccontato uno dei compagni. «Eravamo in tre nel letto matrimoniale, Domenico in mezzo. Erano le 5,30. L’ultima cosa che ricordo è che mentre mi addormentavo avevo Domenico alla mia sinistra. Indossava una maglietta e dei pantaloncini scuri».  Il racconto riprende brevemente alle 6,30. «Avevo la luce sulla faccia, mi sono svegliato, ho notato l’assenza di Domenico, ho pensato fosse in bagno, mi sono riaddormentato». Che cosa è successo a Domenico? «Noi che lo conoscevamo, escludiamo che possa essersi suicidato. Qualcuno potrebbe avergli fatto qualcosa, ma certo non può essere entrato in camera per sequestrarlo».