SIMONA BALLATORE
Cronaca

Disturbi alimentari, a Milano Diocesi e Auxologico si alleano: “In oratorio gli educatori possono cogliere i primi segnali”

Al via corsi di formazione per capire come approcciarsi con i più giovani. Delpini: "La Chiesa non è una clinica, ma siamo preoccupati. Il corpo non sia un nemico"

L'assessore Bertolaso con Monsignor Delpini

L'assessore Bertolaso con Monsignor Delpini

Milano – “La Chiesa non è una clinica o una comunità terapeutica ma abbiamo una preoccupazione educativa e, attraverso gli oratori, desideriamo prenderci cura di questa situazione, aiutando adolescenti e giovani a prevenire il rischio di considerare il corpo come un nemico, un ostacolo".

Così l’arcivescovo Mario Delpini spiega il senso di un nuovo progetto che vede in prima linea la diocesi di Milano insieme agli specialisti dell’Auxologico. Sotto la lente i disturbi alimentari, "i più subdoli". Di qui l’idea degli oratori come “antenne“, con educatori preparati a cogliere i segnali per tempo, indirizzando le famiglie. "È fondamentale che ci siano luoghi abitati da adulti che sappiano vedere come adolescenti e ragazzi cambiano, che li ascoltino", sottolinea don Stefano Guidi, direttore della Fondazione Oratori Milanesi.

Parla di "vera emergenza post-pandemia" l’assessore al Welfare di regione Lombardia, Guido Bertolaso: "Nei pronto soccorso della regione arrivano 3-4 casi al giorno, rispetto a uno o due al mese del pre Covid. Abbiamo avviato un’indagine epidemiologica per conoscere il fenomeno nel dettaglio e agire di conseguenza". I primi risultati sono attesi per l’estate. "Dobbiamo usare gli strumenti propri delle emergenze – prosegue Bertolaso –. Quindi più stanziamenti, quest’anno abbiamo investito sei milioni di euro, reparti specializzati, un lavoro sul territorio capillare insieme a scuole, associazioni, centri sportivi e con le famiglie per potenziare la prevenzione".

Intanto prende forma il progetto “Come ti nutri?” che è stato presentato ieri al Collegio San Carlo. Alla regia ci sono la Fom e l’Auxologico che hanno elaborato un percorso di formazione online a disposizione di educatori, allenatori, associazioni. "Tempo e tempestività sono determinanti per la cura – spiega Mario Colombo, presidente di Auxologico –. Ogni anno i disturbi comportamentali dell’alimentazione causano quattromila morti tra i nostri giovani. Al di là dei numeri c’è la sofferenza della persona, che si irradia nella famiglia. La sfida clinica e scientifica è solo una faccia del problema. Per questo mettiamo a disposizione le competenze dei nostri clinici affinché chi sta vicino ai giovani possa cogliere subito i sintomi e orientare verso centri specializzati". Oggi in Italia sono 135 le strutture dedicate. Non bastano. Hanno portato la loro testimonianza agli studenti del Collegio San Carlo Viola Sella, ginnasta di punta della nazionale italiana di ritmica, e l’attrice Martina Colombari: "Il consiglio che possiamo dare ai giovani è di ascoltarsi, di parlare delle loro difficoltà. E di fare buon uso dei social".