Milano – Con un saldo , nel 2022, di oltre 12 milioni di euro, il bilancio delle 1.107 parrocchie che puntellano il territorio dell’arcidiocesi di Milano (pari a circa metà della Lombardia e diviso in sette zone pastorali) non può che definirsi positivo. E appare solido anche lo status finanziario delle 172 parrocchie sotto la Madonnina: il saldo fra entrate ed uscite (rispettivamente di oltre 54 milioni e 600mila euro, e quasi 53 milioni nel 2022) registra il segno più, per oltre 1 milione e 700 mila di euro.
È la fotografia che emerge dal Bilancio di Missione della diocesi di Milano, presentato ieri per la sua seconda edizione. "Il documento dà evidenza non solo della buona gestione da un punto di vista economico ma anche del valore sociale e della vivacità delle attività prodotte nelle parrocchie" sottolinea Elena Beccalli, la nuova rettrice della Cattolica, che parla in veste di docente di Economia degli intermediari finanziari. Dall’elaborazione dei rendiconti di gestione delle parrocchie della diocesi (per l’anno 2022) si evince che le entrate superano 239 milioni di euro (a fronte di poco più di 227 milioni di uscite).
La maggior parte delle risorse (il 67%) proviene dalla generosità dei parrocchiani (l’aggregato delle offerte supera 160 milioni di euro). "Normalmente si valuta la partecipazione dei fedeli alle attività della parrocchia come in declino, diminuendo le presenze nelle celebrazioni. Però non diminuiscono le offerte. Questo significa forse che ci sono persone che stimano la Chiesa al punto da contribuire alla sua missione, anche se non frequentano abitualmente la Messa, oppure che chi frequenta la Messa sente così importante la missione da contribuire in modo più significativo" la riflessione dell’arcivescovo Mario Delpini.
"Questi numeri non sono solo numeri, ma indicano partecipazione" ha aggiunto Bruno Marinoni, vicario episcopale per gli Affari Economici. Un abitante della Diocesi fa un’offerta media per sostenere le attività pastorali che in un anno sfiora 29 euro. In certe zone pastorali però le cifre sono più elevate: in testa si piazzano le zone pastorali di Lecco (circa 42 euro), Varese (34 euro) e Rho (31 euro). I milanesi , con una cifra media annuale pro capite di 22 euro circa, non ci fanno una gran bella figura: sono all’ultimo posto di un’ideale classifica. Nell’intera Diocesi la destinazione delle risorse delle parrocchie è prevalentemente (70%) per attività pastorali ordinarie (in particolare educazione, carità e cultura), il 18% è per le manutenzioni straordinarie e le ristrutturazioni (percentuali più o meno simili nella zona pastorale di Milano). Trend migliorativo, infine, per la situazione debitoria delle parrocchie, con una riduzione di circa il 20% rispetto a 5 anni fa (nel 2023 il debito supera 41 milioni di euro) grazie anche a una progressiva trasformazione dalla forma dei brevi affidamenti a quella dei mutui programmabili. Le parrocchie indebitate sono 310 (su 1.107 dell’intera diocesi).