
La società fallita era una delle principali attive nel commercio di diamanti
MILANO – Con una serie di operazioni, tra cui “ripetuti e ingiustificati” aumenti di compenso a sé stesso, l’ex notaio Franco Novelli avrebbe distratto con altri quasi 37 milioni di euro. Il gip di Milano, Cristian Mariani, ha disposto il sequestro preventivo per la somma di oltre 12 milioni di euro nei confronti del presunto ex amministratore di fatto dal 2012 al 2019 della Intermarket Diamond Business (Idb) e della moglie nell’ambito di un’indagine per la bancarotta della società dichiarata fallita il 15 gennaio 20219, con un passivo ammesso di più di 17 milioni. Società che era rimasta coinvolta nella presunta truffa sulla vendita di diamanti a prezzi gonfiati, anche a investitori vip come Vasco Rossi.
Secondo le indagini del pm Grazia Colacicco, condotte dal nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza, Novelli con una serie di operazioni, tra cui “ripetuti e ingiustificati” aumenti di compensi a sé stesso e la stipula di contratti per consulenze “rinnovati senza alcuna giustificazione prima della scadenza naturale”, anche in favore della moglie, avrebbe distratto in concorso con altri quasi 37 milioni di euro. Nel concedere il sequestro finalizzato alla confisca il giudice sottolinea che Novelli e la moglie nel caso in cui “mantenessero, nelle more del procedimento, la completa disponibilità del loro patrimonio, potrebbero disperderlo, occultarlo, o comunque alienarlo, vanificando così la futura confisca del profitto dei reati commessi”.
Una valutazione che tiene conto, da un lato, del recente dissequestro di 178 milioni di euro operato dal Tribunale di Milano in favore del professionista dopo l’assoluzione da un’imputazione di autoriciclaggio e, dall’altra, “sulla spregiudicatezza dimostrata dai correi nel depredare le casse della IDB S.p.a. ai danni dei soci e dei creditori, impiegando peraltro una parte dei proventi in spese voluttuarie”. Il provvedimento è stato impugnato dalla difesa di Novelli al Tribunale del Riesame. L’udienza sarà discussa il 27 dicembre. Il Tribunale a fine giugno aveva assolto con formula piena Novelli dall’accusa di autoriciclaggio. La prima sezione penale con la sentenza aveva anche disposto il dissequestro di 178 milioni di euro, mentre le accuse sulle presunte truffe erano già state dichiarate prescritte nel corso del procedimento.
L’inchiesta era passata tre anni fa per una richiesta di processo per oltre 100 persone e anche quattro banche (molte posizioni erano state mandate per competenza in altre sedi giudiziarie). Non si può affermare che “tutte le vendite di diamanti” della Intemarket Diamond Business (IDB) spa “fossero truffaldine”, anche perché è stata esaminata “solo una minima parte di acquirenti di diamanti da investimento” e il “campione” è “lungi dall’essere significativo” e “non consente di generalizzare”, si legge nelle motivazioni dell’assoluzione. I giudici evidenziano che l’amministrazione della società era “regolare” e che “tutte le operazioni” erano “regolarmente registrate e tracciate”, sia “nei pagamenti che con le fatture”. Non ci sono prove nemmeno, si legge, che “tutti i profitti delle vendite”, ipotizzate “tutte come truffe” dai pm, fossero “impiegati nell’acquisto di altre pietre da collocare con modalità truffaldine”.