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Dhl e i "serbatoi illeciti di manodopera". Confermato il sequestro da 50 milioni

Il gip Luca Milani ha convalidato il sequestro preventivo d’urgenza, disposto a fine febbraio dai pm di Milano Paolo...

Nell’inchiesta contro Dhl Express Italy l’accusa è frode fiscale sull’Iva

Nell’inchiesta contro Dhl Express Italy l’accusa è frode fiscale sull’Iva

Il gip Luca Milani ha convalidato il sequestro preventivo d’urgenza, disposto a fine febbraio dai pm di Milano Paolo Storari e Valentina Mondovì ed eseguito dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, da oltre 46,8 milioni di euro per l’ipotesi di frode fiscale sull’Iva a carico di Dhl Express Italy, con sede nel Milanese e che fa parte del gruppo della logistica controllato da Deutsche Post Ag. Un nuovo sequestro, e sempre a carico di una società del colosso tedesco dopo quello a Dhl Supply Chain Italy, in un’altra delle ormai decine di indagini milanesi sul "fenomeno della somministrazione illecita di manodopera" e sui cosiddetti "serbatoi" di lavoratori, con annesso "sfruttamento". La srl - scrive il giudice nel provvedimento - ha "operato esercitando i poteri di gestione del datore di lavoro, senza sopportare gli oneri, contributivi, stipendiali e contrattuali, dell’assunzione di decine di dipendenti". Un settimana fa, oltre al sequestro, c’era stata anche una maxi operazione in tutta Italia, condotta dai Carabinieri dei Nuclei ispettorato del lavoro, in un filone parallelo di inchiesta per caporalato, con controlli su 45 hub e aziende in rapporti con Dhl Express Italy e sulle posizioni di quasi mille driver delle consegne.