Inizio anno amaro per Deutsche Bank: annunciati 217 esuberi

Sindacati convocati d’urgenza a Milano per un piano che partirà nel 2020: "Taglio dei costi sulla pelle dei dipendenti"

Carlos Gonzaga

Carlos Gonzaga

Milano, 31 dicembre 2019 -  La doccia fredda è arrivata durante un incontro con i sindacati che si è svolto ieri a Milano, convocato d’urgenza. L’istituto di credito tedesco Deutsche Bank, secondo le sigle First-Cgil, First-Cisl, Uilca, Fabi e Unisin, ha annunciato una riorganizzazione che prevede 217 esuberi in Italia nell’ambito di un piano globale di 18mila esuberi, con il maggiore impatto che si farebbe sentire su Milano. Un piano che verrebbe attuato con l’anno nuovo, con un rientro amaro per i dipendenti. A rappresentare la banca, nel corso dell’incontro, il responsabile della Direzione risorse umane in Italia e consigliere di gestione Carlos Gonzaga.

La scure cadrebbe su 44 dipendenti della Rete "anche a seguito della chiusura di sportelli non ancora identificati", 50 impiegati nella direzione generale, 58 nell’area “operations” e 65 di "It&Infrastructure legati all’implementazione del progetto Aurora". I sindacati esprimono "forti preoccupazioni di fronte all’ennesima riduzione del personale voluta da un’azienda che continua a perseguire obiettivi di contenimento dei costi facendo leva quasi esclusivamente sul taglio degli organici".

"E' stato un primissimo incontro - sottolinea l'ufficio stampa di Deutsche Bank - e il piano sarà come sempre discusso nel dettaglio con le organizzazioni sindacali. Qualsiasi decisione venga presa in termini di numeri e aree impattate, si tratterà come è già stato negli ultimi anni solo di uscite volontarie e sempre nel pieno rispetto delle tutele sociali". 

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