Milano – La parola pace è diventata “difficile” secondo l'arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, perché “a me sembra che i politici non vogliano la pace, che i fabbricanti di armi non vogliano la pace e chi trae vantaggio dalla guerra non voglia la pace. La pace, che a noi sembra la parola più desiderabile e l'augurio più promettente, sembra quasi una parola scomoda. Non vogliamo una pace che sia quella dei cimiteri, ma quella della riconciliazione”.
Delpini ha parlato così a margine dell'incontro a San Siro con i 50mila cresimandi della Diocesi ambrosiana. Rispondendo alle domande dei giornalisti, l'arcivescovo ha aggiunto: “Questa città ha bisogno di segni promettenti, anche se forse qualche volta è più incline a guardare e ascoltare le cattive notizie piuttosto che a vedere il bene che si fa”. «Per quello che riusciamo noi - ha proseguito - con l'aiuto e la solidarietà di questi ragazzi, delle loro famiglie e di tanti operatori del bene, cerchiamo di dare questo messaggio: vorremmo che la città fosse sempre piena di gente contenta che si avvia a fare il bene che può fare, senza preoccuparsi o spaventarsi troppo delle cattive notizie che talvolta vengono collezionate quasi allo scopo di reprimerci”.
Ad ogni modo “noi abbiamo fiducia - ha aggiunto Delpini - perché Gesù dice che il terreno può accogliere il seme e che l'acqua Dio la manda sul campo dei buoni e dei cattivi”e questo “vuol dire che la storia è sempre fatta di bene e di male. Noi qui ci impegniamo a coltivare il bene”.