Effetto Covid su Milano: Del Piero chiude il 'N°10'

Il ristorante ha annunciato sul sito di non "aver deciso una data di riapertura". La retromarcia del food continua: CityLife perde “Attimi“ di Heinz Beck

Del Piero all’inaugurazione del ristorante un anno fa, il Covid ha cambiato tutto

Del Piero all’inaugurazione del ristorante un anno fa, il Covid ha cambiato tutto

Milano, 3 settembre 2020 - Stavolta niente gol alla Del Piero, niente parabola all’incrocio dei pali. La partita giocata dall’ex fuoriclasse bianconero nella ristorazione milanese si sta concludendo con un’amara sconfitta. Il “N°10 Milano’’ di proprietà di Alessandro Del Piero – numero 10 di maglia come tutti i fantasisti – va verso la chiusura definitiva. Nell’home page del sito Internet del ristorante di viale Monte Grappa, vicino a Porta Nuova, per ora campeggia la scritta «Informiamo la gentile clientela che N°10 Milano non ha ancora deciso una data di riapertura. Vi invitiamo a consultare il sito per aggiornamenti». Ma da quanto si apprende i gestori del locale hanno già comunicato agli abituali fornitori che il ristorante non riaprirà più, anzi ha già avviato le pratiche per dichiarare il fallimento.

L’emergenza coronavirus e la conseguente crisi economica sembra aver colpito anche questo ristorante, che aveva aperto poco meno di un anno fa, gestito in prima battuta dal socio di Del Piero, Francesco Tafuro. L’ex campione juventino, in precedenza, aveva aperto un N°10 anche a Los Angeles, negli Stati Uniti, dove risiede per molti mesi all’anno. La chiusura del ristorante di Del Piero non è certo un evento isolato nella Milano post-Covid. La serie dei locali chiusi a causa della crisi inizia a essere lunga e riguarda anche ristoranti di chef stellati. L’ultimo della serie, N°10 di Del Piero a parte, è “Attimi’’ del cuoco tedesco Heinz Beck, collocato ai piedi ai tre grattacieli di CityLife. Un luogo ideale nella Milano pre-Covid, uno spazio troppo impegnativo da gestire nella città che deve far fronte al centro storico e a quartieri semideserti per lo smart working di migliaia di lavoratori e per il drastico calo dei turisti nelle metropoli lombarda.

Al posto di “Attimi” – riferisce il Sole 24Ore – si insedierà Wagamama, la catena britannica di ristoranti di cibo asiatico che, dopo lo spazio in centro città e all’aeroporto di Malpensa, a inizio ottobre servirà ramen anche a CityLife e presto all’outlet di Serravalle. Un altro famoso chef, il siciliano Filippo La Mantia, ha già annunciato nelle scorse settimane che chiuderà il suo ristorante in piazza Risorgimento per riaprire in un locale più piccolo. A misura di Milano ridimensionata. Non è ancora finita. Perché anche il Paper Moon di via Bagutta 1, uno dei ristoranti simbolo degli anni Ottanta, è vittima della crisi da coronavirus ed ha già abbassato le saracinesche. La lista dei fallimenti, dicevamo sopra, inizia a essere lunga. Troppo lunga. 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro