A Milano chiude il Paper Moon, simbolo degli anni '80

Il ristorante di via Bagutta 1 abbassa la saracinesca a causa della crisi, ma resta aperto il locale bis con giardino aperto nel 2018

Il paper moon

Il paper moon

Milano, 1 settembre 2020 - Era uno dei ristoranti-simbolo della “Milano da bere’’, la città che negli anni Ottanta, sotto la guida socialista, guardava al futuro con ottimismo dopo gli Anni di Piombo. Parliamo del Paper Moon di via Bagutta 1, a pochi passi da piazza San Babila, nel pieno centro della città: il ristorante aperto nel 1977 da Pio Galligani e dalla moglie Enrica Del Rosso chiude i battenti. La crisi economica provocata dall’emergenza coronavirus fa un’altra vittima tra i ristoratori milanesi. I segnali di queste ultime settimane di agosto non sono incoraggianti. Persino una chef come Filippo La Mantia ha deciso di abbassare la saracinesca del suo ristorante di piazza Risorgimento per cercare un locale più piccolo. Con il centro storico della città ancora semi-vuoto per il prolungarsi dello smart working di molte aziende e la quasi totale assenza di turisti nel capoluogo lombardo, una della città più colpite dal Covid-19, la riduzione dei potenziali clienti per bar e ristoranti è tale da indurre molti commercianti a mollare il colpo.

È il caso dello storico Paper Moon, che risulta «chiuso definitivamente» anche dando un’occhiata nella mappa Google. Dopo 43 anni di onorato servizio, il ristorante punto di riferimento per tanti vip della “Milano da bere’’ smobilita la cucina e sbaracca i tavoli, ma fino a un certo punto. Sì, perché nel 2018, quando il ristorante aveva da poco compiuto i 40 anni di attività, i proprietari del Paper Moon hanno aperto il Paper Moon Giardino, poco distante dal loro primo locale, cioè in via Bagutta 12, all’interno dell’appena ristrutturato Palazzo Reina. Allora i giornali scrissero che «il Paper Moon non lascia, raddoppia», citando il titolo dello storico programma televisivo di Mike Bongiorno. Ma la Milano del 2018 era ben diversa da quella attuale, l’onda lunga dell’Expo 2015 aveva portato in città milioni di turisti e le aveva fatto acquisire un profilo da metropoli internazionale.

Sembra passato un secolo, dall’apertura del Paper Moon bis, invece sono passati appena due anni. Intanto la città e il Paese sono stati travolti dall’emergenza coronavirus e da una conseguente crisi economica da cui per ora non si vede una rapida via d’uscita. Lo stesso sindaco Giuseppe Sala in più di un’occasione ha detto che ci vorranno almeno due anni a Milano per tornare ad avvicinarsi ai numeri pre-Covid. Nel frattempo molte attività commerciali che più contavano su una folla di persone in centro e sull’arrivo di tanti turisti in città, sono costrette ad arrendersi. È il caso del Paper Moon. Un altro pezzo della “Milano da bere’’ se ne va. Ma stavolta la colpa o il merito, a seconda dei punti di vista, non è della travolgente trasformazione della città, ma di un maledetto virus. 

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