Caso Eni-Nigeria, il Csm boccia e declassa il procuratore Fabio De Pasquale: “Mancanza di imparzialità ed equilibrio”

Il magistrato non è stato confermato nelle funzioni semidirettive del Tribunale di Milano

Fabio De Pasquale

Fabio De Pasquale

Milano – Fabio De Pasquale, procuratore aggiunto presso il Tribunale di Milano, con funzioni semi-direttive requirenti non è stato confermato nelle funzioni semi-direttive dal plenum del Consiglio superiore della magistratura. Alla base della decisione, presa a maggioranza con 23 voti a favore (4 astenuti), compreso quello del vicepresidente del Csm Fabio Pinelli, c’è il giudizio negativo sull’operato di De Pasquale che ha rappresentato la pubblica accusa nel processo Eni/Nigeria, conclusosi con l'assoluzione di tutti gli imputati per non aver commesso il fatto.

Per l’inchiesta Eni/Nigeria, De Pasquale è sotto processo a Brescia e deve rispondere di rifiuto di atti di ufficio, per non aver depositato atti a favore delle difese. Nei suoi confronti è aperto anche un procedimento disciplinare e uno per incompatibilità ambientale.

In base alla delibera approvata dal plenum e redatta dalla Quinta commissione del Csm, “risulta dunque dimostrata l'assenza in capo a De Pasquale dei prerequisiti della imparzialità e dell'equilibrio, avendo reiteratamente esercitato la giurisdizione in modo non obiettivo né equo rispetto alle parti nonché senza senso della misura e senza moderazione”.

“D’altra parte, la pervicacia dimostrata in tutte le sedi in cui è stato chiamato a illustrare il proprio operato è idonea a dimostrare” come “le condotte poste in essere” da De Pasquale “lungi dall'essere contingenti e occasionali, rappresentino un modus operandi consolidato e intimamente connesso al suo modo di intendere il ruolo ricoperto, proiettando, pertanto, un giudizio prognostico negativo sul possesso dei prerequisiti dell'imparzialità e dell'equilibrio anche ai fini della conferma”, nel magistrato nelle funzioni semidirettive.

Nel dibattito in plenum, si è ricordato come non sia stata messa in in discussione “l’elevato profilo professionale del dottor De Pasquale” ma “il tema dell'equilibrio”. Ci sono stati quattro astenuti. La delibera di non conferma è stata così approvata con 23 voti favorevoli.

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