
L’appartamento di via XXV Aprile a Cinisello
Cinisello Balsamo (Milano) – Il trasporto in ospedale in condizioni disperate. La ripresa delle funzioni vitali e poi l’improvviso e inatteso peggioramento. La morte all’alba alla Multimedica per un’emorragia cerebrale. E un’indagine appena iniziata per chiarire le cause del decesso di Daniela Guerrini, ex insegnante in pensione di 68 anni, residente in un appartamento di via XXV Aprile a Cinisello Balsamo insieme al marito ottantenne e al figlio trentaseienne. Quest’ultimo si è sentito male dopo aver saputo che la madre era scomparsa, tanto che i medici ne hanno disposto l’immediato ricovero per calmarne la crisi nervosa.
Sul corpo della sessantottenne sono stati trovati alcuni lividi, che secondo le prime ipotesi sarebbero datati nel tempo: i familiari hanno raccontato che la signora Daniela aveva avuto un grave problema di salute nel recente passato (che aveva richiesto anche un intervento chirurgico) e che spesso perdeva l’equilibro e cadeva. Del caso si stanno occupando gli investigatori della Squadra mobile di Milano, guidati dal dirigente Alfonso Iadevaia e dal funzionario Domenico Balsamo e coordinati dal pm della Procura di Monza Nicola Balice: domani verrà affidato l’incarico per l’autopsia per capire cosa sia accaduto con esattezza. Stando a quanto emerso finora, nella storia familiare c’è un precedente di cinque anni fa che va tenuto in considerazione: il 5 marzo 2020, la donna era finita in ospedale e il figlio fu indagato per lesioni.
A chiamare il 112, una trentina di minuti dopo la mezzanotte di domenica, è proprio il trentaseienne, che spiega all’operatore di Areu che la madre si è sentita male e ha perso i sensi; in casa c’è pure il padre ottantenne. Quando arrivano i soccorritori, la situazione è già compromessa: la donna è in arresto cardiaco. Alle 3.11, dalla Multimedica parte la segnalazione alla polizia, generata da alcune anomalie riscontrate sul corpo: i sanitari riferiscono agli agenti del commissariato di Sesto San Giovanni di quei lividi, che dall’aspetto potrebbero essere risalenti ai giorni scorsi. Nel frattempo, le manovre di rianimazione hanno sortito il loro effetto, e sembra che la signora Daniela possa riprendersi. Poi, però, l’ulteriore aggravamento del quadro clinico porta al decesso della sessantottenne, dichiarato alle 6.43. A quel punto, scattano gli accertamenti della Mobile e i rilievi della Scientifica nello stabile al civico 39: le tute bianche passano al setaccio l’abitazione, a caccia di tracce utili alle indagini.
Ora si attende l’esame autoptico, che verrà eseguito nei prossimi giorni, per avere più elementi possibili sulle cause dell’emorragia cerebrale e dei lividi evidenziati in ospedale. Nel frattempo, l’inchiesta della polizia punta a ricostruire il contesto familiare e i rapporti tra padre, madre e figlio, anche attraverso le testimonianze di parenti e vicini di casa. Non più tardi di una settimana fa, gli stessi investigatori di via Fatebenefratelli hanno risolto il caso della morte della settantottenne Stefanina Piera Riva, trovata senza vita nella notte tra il 12 e il 13 gennaio sul pavimento dell’abitazione di via Wildt a Milano che condivideva col figlio Pietro Federico Crotti. Inizialmente rubricata a decesso provocato da una caduta, dopo meno di due mesi sono scattate le manette per il quarantasettenne, accusato di aver soffocato la madre per un bonifico da 30mila euro e di essersi costruito un finto alibi con filmati registrati post mortem.