Daniel interrogato in ospedale, oggi la sua verità

Accusato di avere ucciso la madre Maria Begoña di 60 anni, è ricoverato in psichiatria. Il problema del lavoro e gli stati di agitazione

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di Laura Lana

Dal pronto soccorso era stato portato nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Sesto San Giovanni, dove è rimasto anche per tutta la giornata di ieri, piantonato dai carabinieri. E, sempre in ospedale, sarà interrogato oggi Daniel Gandolfo, che è accusato di aver ucciso la madre Maria Begoña Gancedo Ron. L’avrebbe colpita ripetutamente, con un coltellino multiuso, dopo una violenta lite martedì all’alba. Quando i militari della Compagnia di Sesto erano arrivati nell’appartamento al terzo piano di via Bergamo 7, chiamati dai vicini, la donna era già morta e il ragazzo, 28enne incensurato, si trovava in un forte stato di agitazione. Per questo era stato affidato alle cure dei sanitari e poi, all’esito di una valutazione psichiatrica, era stato trattenuto in ospedale, dove in serata era stato raggiunto dal provvedimento di fermo emesso dalla Procura di Monza.

Oggi Daniel, che deve rispondere di omicidio volontario aggravato, conoscerà il suo avvocato Fabio Scotti. In reparto, alle 13.30, è prevista l’udienza di convalida. Nei prossimi giorni si svolgerà invece l’autopsia sul corpo della madre 60enne. Finora gli investigatori hanno raccolto le testimonianze dei vicini, svegliati dalle urla della vittima, e anche quelle delle altre due figlie di Begoña, che hanno assistito all’aggressione e che ora si trovano con gli zii paterni. Resta ancora da chiarire il movente. A oggi si sa soltanto che i carabinieri erano già intervenuti in via Bergamo lunedì verso mezzogiorno: il 28enne aveva dato in escandescenze per strada, prendendosela con un postino. Uno stato di agitazione che, in un crescendo, lo avrebbe portato il giorno dopo a esplodere in una forte lite con la madre, trascinata dal pomeriggio fino al gesto estremo nella notte. Un ragazzo schivo e molto timido, così lo descrive chi lo conosce. Aveva passato un momento difficile, di grande sconforto, quando per diverso tempo non riusciva a trovare un’occupazione stabile.

"Era molto triste, si era chiuso in se stesso, gli dispiaceva non poter contribuire a casa". Poi era arrivata la svolta tanto attesa con l’assunzione a tempo indeterminato come cassiere all’Esselunga di Cologno Monzese. Una vita che si svolgeva tutta in città tra la famiglia, con la madre, le sorelle e gli zii, il lavoro e la comitiva di San Maurizio al Lambro. Appassionato di sport, tifoso del Milan, "è una di quelle persone che non ha mai sollevato un problema", dicono gli amici. Qualche tempo fa aveva subìto un piccolo intervento per un problema cardiaco e, anche per questo, martedì era stato portato in ospedale.

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