Daniel Biavaschi, l'ex militante di Forza Nuova che ha perso una mano con un ordigno

Stava maneggiando un residuato bellico in un box di via Banfi 11, quartiere Gratosoglio di Milano. Si era candidato alle elezioni comunali 2011

Alle elezioni Comunali del 2011, vinte da Giuliano Pisapia, si era candidato consigliere con la lista di Forza Nuova. Durante quella campagna elettorale, Daniel Biavaschi si era reso responsabile, con altri militanti di estrema destra, di una serie di episodi violenti, tra cui un blitz nella sede Aler in viale Romagna e l’aggressione a cinque giovani del movimento Blocco studentesco, legato a Casa Pound. Ora si è scoperto che nel corso degli anni l’estremista oggi trentaquattrenne ha raccolto nel box auto della sua casa in via Banfi 11, zona Gratosoglio, una piccola collezione di residuati bellici, in gran parte risalenti alla prima guerra mondiale. E ieri ha perso la mano sinistra proprio a causa dell’esplosione di materiale che stava maneggiando su un banco da lavoro. Sul posto, dopo la deflagrazione che ha messo in allarme i residenti, i soccorritori del 118 e i carabinieri del Radiomobile e della Compagnia Magenta. Il trentaquattrenne è stato trasportato al Niguarda, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico: resta ricoverato in prognosi riservata. Una squadra di artificieri ha messo in sicurezza l’area, e gli ordigni sono stati posti sotto sequestro. Ordigni per lo più inertizzati, per impedire un’esplosione, e catalogati per origine ed epoca di fabbricazione. Una sorta di collezione illegale di vecchi armamenti, comprese bombe a mano arrugginite. Nello stesso box i militari hanno trovato anche due metal detector.

Daniel Biavaschi
Daniel Biavaschi

Sta conducendo accertamenti sull’incidente il pool anti-terrorismo della Procura, guidato da Alberto Nobili, che ha aperto un’inchiesta. Le indagini dovranno infatti chiarire se prima dell’esplosione Biavaschi fosse al lavoro per fabbricare un ordigno artigianale, oppure se stesse semplicemente maneggiando senza cautele uno dei “pezzi” del suo museo personale ancora in grado di deflagrare e provocare danni. E, per questo, ha perso una mano. Il profilo di Biavaschi è quello di un estremista di destra, noto negli ambienti di Forza Nuovo e della “Rete dei patrioti“, affascinato dalle armi e dalla violenza. Nel 2011 aveva tentato anche la candidatura alle Comunali, con la lista di Forza Nuova, in una campagna elettorale turbolenta che gli era costata anche guai giudiziari. Lui e altri 18 militanti milanesi del movimento erano finiti sotto accusa per lesioni personali aggravate, esplosioni pericolose, violenza privata aggravata e porto di armi e oggetti atti a offendere. Il 14 aprile 2011 i militanti fecero irruzione negli uffici della sede Aler con bandiere e striscioni per protestare contro la gestione delle case popolari. Pochi giorni dopo, il 18 aprile, entrarono nel Centro Pime di Milano, dove era in corso un confronto tra i candidati sindaco Letizia Moratti, Giuliano Pisapia e Manfredi Palmeri, davanti a circa 600 giovani scout, organizzando una manifestazione di protesta. 

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