
di Francesco Pellegatta
Procurato allarme. L’Amministrazione sta valutando un esposto per il reato in questione nei confronti di chi – sui social ma non solo – ha affermato che i miasmi generati dall’impianto di compostaggio potrebbero causare gravi malattie.
Il sindaco Flavio Crivellin ci sta pensando fin dalla giornata di lunedì, quando è arrivata la risposta di Ats Milano ai quesiti posti dal Comune circa un mese fa, dopo il sopralluogo compiuto nella struttura da Arpa Lombardia. "In letteratura non sono presenti indicazioni di incrementi di rischio per le patologie tumorali associate a impianti di compostaggio – si legge in un passaggio della missiva inviata dall’Azienda per la tutale della salute –. Pertanto allo stato attuale non si evincono rischi rilevabili per la popolazione".
L’impianto, è bene ricordarlo, tratta scarti organici e verde che fermentano in maniera naturale. "Ognuno si deve assumere la responsabilità di quello che afferma – ha spiegato Crivellin –: ho letto troppe ipotesi fantasiose e, in alcuni casi, drammatiche, tanto che stiamo ragionando sulla possibilità di presentare un esposto che ipotizza il reato di procurato allarme a tutela della popolazione, la quale è stata allarmata da notizie infondate". "L’agitazione nelle persone, in certi casi, è stata creata in maniera strumentale – ha tuonato il primo cittadino –. La relazione di Ats, invece, conferma che non ci sono problemi dal punto di vista sanitario. Gli unici rischi riguardano i dipendenti della struttura e hanno a che fare con l’esposizione a malattie infettive durante il movimento dei rifiuti, ma in quel caso si entra nei protocolli di sicurezza aziendale e il Comune non ha competenze. Già dal 2014 abbiamo in mano uno studio che esclude rischi per la salute di chi abita intorno all’impianto di compostaggio; da allora non è cambiato nulla ma abbiamo voluto comunque chiedere un aggiornamento".
Questo non toglie che il disagio generato dai miasmi, invece, sia stato assai concreto. Nei mesi di luglio e agosto i cittadini di Albairate hanno dovuto ripetutamente fare i conti con i fenomeni odorosi generati dall’impianto, soprattutto a causa della degenerazione del biofiltro e di alcuni errori umani, come la perdita di liquami nel piazzale dell’impianto o il trasporto del materiale senza adeguata copertura. La stessa Ats Milano ha evidenziato nella sua lettera che le molestie olfattive rappresentano, di fatto, una "alterazione dello stato di salute" della persona, pur non configurandosi come "danno fisico". Gli interventi per ripristinare il biofiltro erano partiti già alla fine del mese di luglio e in effetti, nelle ultime due settimane, i fenomeni odorosi si sono ridotti (in Comune sono arrivate solo due segnalazioni). Con tutta probabilità anche grazie "alle condizioni climatiche" che hanno cominciato a virare verso l’autunno, tra piogge e abbassamento delle temperature, come ha sottolineato ieri il gruppo di minoranza Per Albairate. "I lavori sono stati terminati qualche giorno fa con la messa in opera del biofiltro – ha continuato Crivellin – e ci riteniamo moderatamente soddisfatti del risultato. Detto questo ripeto quanto avevo già affermato in consiglio comunale: non ci accontentiamo del biofiltro e continueremo a vigilare. All’azienda che gestisce l’impianto di compostaggio ho lanciato un messaggio chiarissimo".