ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Dalla scrivania al carcere di Bollate

Settanta dipendenti della multinazionale Lendlease stanno tinteggiando gli spazi dell’istituto di pena

di Roberta Rampini

I dipendenti di Lendlease, il gruppo internazionale che si occupa della progettazione e sviluppo di Mind Milano, entrano nel carcere di Bollate. A titolo volontario e per svolgere lavori di imbiancatura di alcuni reparti detentivi. Da ieri e fino al 27 ottobre una settantina di dipendenti, a turno, saranno impegnati nel primo e secondo reparto in lavori di tinteggiatura insieme ad un gruppo di detenuti.

"La collaborazione tra il carcere di Bollate e Lendlease è iniziata nel 2018 nell’ambito di Programma 2121, promosso dal ministero della Giustizia e da Lendlease, con lo scopo di favorire il reintegro dei detenuti nella società, valorizzando la vicinanza geografica tra carcere e Mind e facendo in modo che diventasse un punto di forza caratterizzante - spiega Roberto Bezzi, responsabile dell’area educativa del carcere - in questo modo due realtà così lontane si sono conosciute e con il tempo hanno imparato a parlare una lingua comune. Nella prima fase sono stati i detenuti a lavorare nei cantieri di Lendlease, ora sono loro ad entrare in carcere". Un esempio di osmosi tra carcere e territorio iniziata due anni fa con l’inserimento nei cantieri Mind, fianco a fianco agli altri operai, di dieci detenuti in articolo 21. Dopo la prima fase del Programma sette detenuti sono stati riconfermati: uno con assunzione a tempo determinato e sei attraverso un prolungamento del tirocinio. Degli altri tre, uno ha continuato l’inserimento lavorativo al di fuori di Mind, uno ha terminato la detenzione e l’ultimo ha terminato l’inserimento a causa della fine dell’appalto dell’azienda dove lavorava. Una pratica virtuosa di collaborazione tra pubblico e privato che ha avuto un epilogo inaspettato. Nelle scorse settimane in vista del Community Day (giornata di volontariato) la multinazionale ha pensato di consolidare il rapporto con il carcere e proporre ai suoi dipendenti un’attività in un luogo insolito.

"Abbiamo chiesto al direttore del carcere cosa potevamo fare per loro - fanno sapere da Lendlease - ci hanno indicato lavori di imbiancatura di alcuni reparti e la necessità di beni per l’igiene personale e altro materiale da utilizzare per i kit di primo ingresso ai detenuti". E così Lendlease ha acquistato il materiale, i dipendenti hanno varcato le porte della casa di reclusione, si sono rimboccati le maniche e armati di pennelli e pittura si misurano con una realtà finora sconosciuta. In contemporanea è iniziata la raccolta del materiale che verrà consegnato a fine mese al carcere.