
di Andrea Gianni
Dal mondo metalmeccanico al timone della Cgil in Lombardia.
Con il 94,2% dei consensi l’assemblea generale del sindacato che per la prima volta si è riunita online, votando via email, ha eletto Alessandro Pagano, 55 anni, segretario generale della Cgil regionale. Il traguardo di un percorso iniziato come delegato nel gruppo Esaote di Genova, sua città natale. Pagano dal 2000 al 2006 è stato funzionario della Fiom Cgil di Genova. Viene poi eletto nella segreteria della Fiom di Mantova, categoria di cui diventa segretario generale nel 2008. Nel 2017 viene eletto segretario generale della Fiom Lombardia. Ora prende il posto di Elena Lattuada, segretaria generale per due mandati, alla guida della più grande struttura confederale regionale della Cgil, con quasi 900mila iscritti.
Pagano, quali sono le sfide più urgenti da affrontare in questo periodo di crisi occupazionale innescata dalla pandemia?
"Per ora hanno pagato il prezzo più salato lavoratori precari, con contratti a termine e impieghi saltuari. Poi ci sono lavoratori “parcheggiati“ nella cassa Covid, ma il loro posto è destinato a sparire. Il turismo è devastato, ci sono forti tensioni anche nel tessile. I problemi sono tanti e noi porteremo avanti un percorso in continuità con quanto è stato fatto finora, se possibile con ancora più impegno".
Fino a quando andrebbe prorogato il blocco dei licenziamenti?
"Secondo noi almeno fino a settembre, ma dipende da quando arriverà una vera inversione di tendenza della pandemia. Nel frattempo va fatta la riforma degli ammortizzatori sociali".
Che bagaglio si porta sulle spalle dalla sua esperienza nel metalmeccanico?
"Sicuramente è un settore complesso, che forse sta soffrendo meno di altri la crisi. C’è una situazione paradossale: gli ordini sono tornati a buoni livelli ma ci sono problemi nell’approvvigionamento dei componenti".
Che cosa chiedete alla Regione?
"Il punto di partenza è la piattaforma di proposte con Cisl e Uil, per una riforma del sistema sociosanitario che riporti la medicina sui territori. Ma ci sono anche altri fronti aperti, a partire da politiche della casa, trasporto pubblico locale, contrasto agli infortuni sul lavoro".