Orietta Colacicco*
Metro 4 sarà una grande opera che collegherà San Cristoforo a San Babila e Linate. In pochi minuti saremo all’aeroporto. Ma sulla bilancia bisogna mettere i disagi provocati da un percorso difficile e da un progetto che risale al ’97. Vecchio e superato. Nell’autunno 2013 l’avvio dei lavori. Siamo in via Foppa, intorno al parco Solari. Qui sorgerà uno fra i più grandi dei 51 cantieri M4. Prende vita il Comitato Foppa Dezza Solari, di cui tuttora sono portavoce e segretario, e parte la prima battaglia: salvare decine di alberi ed evitare il deposito della terra scavata da San Babila nei giardini di via Dezza. Ben 830.000 tonnellate di smarino, da trasportarsi in due anni via camion fino a San Cristoforo: un viaggio ogni 10 minuti, un disastro per rumori, polveri e traffico. Abbiamo detto no e, a colpi di ricorso al Tar e sensibilizzazione del Consiglio comunale, è stata approvata la nostra variante al progetto. La terra ha viaggiato nel sottosuolo nei nastri trasportatori, come si fa da più di 20 anni. Intanto spuntano le cesate, si entra in trincea nascosti da quei muri bianchi. Negozi, ristoranti, bar ed esercizi soffrono. Non bastano i bandi e i ristori. A centinaia chiudono. Nascono altri comitati, mi chiamano i cittadini, vado ovunque. Hanno chiuso un carraio per 125 box in Foppa, in Vetrai palazzi tremano e i muri si crepano: una costante nel passaggio delle TBM, le talpe che scavano le gallerie.
C’è una chiesetta sullo spartitraffico in Lorenteggio, i rilievi alla Google Map non la hanno vista. Lì sorgerà una stazione, sacrificando l’ Oratorio di San Protaso, gioiello dell’anno 1000. La protesta sale e si sposta il cantiere. San Lorenzo sulla carta è nascosta da un ascensore. Chi uscirà dalla metro, al posto di vedere la basilica, si troverà davanti un sarcofago di architettura minimal, per la gioia anche dei turisti. Verrà spostata. San Vittore è un disastro, la via è stretta e bisogna scavare sotto antichi palazzi anche del ‘600. In De Amicis trovano un muro: sorpresa! Fermi tutti! Eppure c’erano 119 prescrizioni e 24 raccomandazioni del Cipe. Bisognava controllare prima di iniziare i lavori! Sta di fatto che dobbiamo sempre noi cittadini insistere, opporci e proporre. I tavolini per ristoranti e bar, ausilio per gli esercenti in tempi di pandemia, non ci stanno perché ci sono i cantieri. Chiedo di usare gli spazi inutilizzati dei cantieri o le piazze e le vie limitrofe. Nel 2020 "non si può", ma quest’ anno arrivano sul sagrato di San Vittore, in piazza Sant’ Ambrogio e in via Dezza. Qualcuno grida "vittoria". Invece no: arrivano i torrini davanti ai balconi delle case. Primo atto: li abbassano di 2 metri e mezzo. Non è sufficiente e via alle prossima puntate. Intanto c’è un ritardo di due anni e, se va bene, tutta M4 sarà aperta solo nel 2024.
*Segretario Comitato M4
Foppa Dezza Solari