MANUELA MARZIANI
Cronaca

Da tutta Italia a Milano per ricordare i 9 maiali uccisi un anno fa a Sairano

Flash mob interpretato dalle attrici Elisa D'Eusanio e Alessia De Pasquale per ripercorrere quanto accaduto nel rifugio pavese

Milano, 20 settembre 2024 – Sono arrivate centinaia di persone da tutta Italia oggi a Milano per ricordare l'uccisione dei nove suini, avvenuta un anno fa nel rifugio Cuori liberi di Sairano e chiedere garanzie e protocolli speciali per gli animali ospiti dei santuari antispecisti. I manifestanti si sono riuniti in presidio davanti al palazzo della Regione.

In piazza per ricordare i suini uccisi a Sairano
Flash mob sotto la sede della Regione per ricordare i suini uccisi a Sairano

Durante un flash mob, interpretato dalle attrici Elisa D’Eusanio e Alessia De Pasquale, sono stati ripercorsi i momenti salienti che hanno portato alla mattanza dei 9 maiali sani, ma venuti a contatto con il virus della peste suina, nel rifugio pavese. Gli attivisti hanno poi ribadito le richieste, già espresse un anno fa, di protocolli specifici che garantiscano l'inviolabilità dei rifugi e degli animali ospiti. Ricevuti nel palazzo, Marco Farioli, dirigente della Sanità animale della Regione Lombardia, ha respinto le richieste definendole di competenza del governo nazionale e dell'Unione europea, e ha confermato che a oggi in caso di contagio sarebbero applicate le stesse drastiche misure anche all'interno di un rifugio.

“A un anno di distanza da quella strage ci vengono ancora negati protocolli specifici che metterebbero al riparo per sempre animali non destinati all'alimentazione, ospiti dei nostri rifugi – ha commentato Sara D’Angelo, portavoce della Rete dei Santuari - . Come sempre la responsabilità istituzionale viene rimbalzata ad altri decisori. Per questo non smetteremo di lottare: torneremo a Roma e arriveremo fino a Bruxelles".

In piazza anche lo street artist Moby Dick, definito il Banksy degli animali, che nei giorni scorsi ha realizzato due murale dedicati alla strage di Sairano nel rifugio Porcikomodi di Magnago e nello stesso rifugio pavese teatro della tragica vicenda. "Realizzare alcune opere dentro i rifugi, che sono luoghi sacri perché accolgono animali salvati dal macello - ha detto - restituisce la mia arte al suo compito più alto, la difesa dei più deboli. Quello che è accaduto ai Sairano è stata un’ingiustizia che deve essere denunciata per dare voce alle vittime e perché non accada mai più"