Da San Gottardo a via Borromini Poi in via Meda

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Maurizio

Cucchi

Salgo sul tram, il numero 3, che arriva gremito, tanto che una gentile e non giovane commenta così, sorridendo: "È l’arca di Noè...". Scendo poi in corso San Gottardo, dove tra l’altro abita un mio amico, il pittore e musicista, nonché editore di eleganti libretti di poesia, Adalberto Borioli. Ma non l’ho avvisato e dunque non vorrei disturbarlo. Arrivo così dove da un lato spicca la scritta "OVS", con l’aggiunta di "Love people. Not lables", e dall’altra parte c’è invece la libreria Mondadori. Opto naturalmente per quest’ultima, dove faccio un piacevole giretto esplorativo, cercando, per un regalo, un libro di Giampiero Neri, decano della nostra poesia che purtroppo se ne è andato pochi giorni fa. Proseguendo, vedo susseguirsi le innumerevoli botteghe, per esempio con le insegne di "Dental pro" o "Petmi. Tour Pet Shop", e quanto vorrei che le scritte fossero ancora nella nostra bellissima lingua. Mi trovo allora, poco oltre, dove si spalanca l’ampia via Pavia, ma preferisco comunque proseguire pacificamente e così arrivo dov’è l’Auditorium, e qui mi fermo ammirato, pensando a quanto sia oggi necessaria una maggiore diffusione della vera musica d’arte e ricerca a fronte di una vera e propria invasione di tanta paccottiglia kitsch. Sono già in via Giuseppe Meda, dedicata al pittore e architetto del Cinquecento, che progettò tra l’altro il Palazzo Visconti di via Lanzone e il palazzo del Senato. Ma il mio giretto continua, ed eccomi davanti all’incrocio con la via Carlo Maderno, architetto ticinese vissuto tra 1500 e 1600, e sullo sfondo vedo la facciata di una chiesa, che è Santa Maria di Caravaggio costruita a inizio ‘900, su disegno di Cecilio Aspesani. Vorrei entrare e visitarla, ma devo rimandare il mio progetto, perché sono in orario di chiusura. Mi trovo in via Francesco Borromini e di qui, ormai un po’ stanco, anche se soddisfatto della varietà delle visioni che mi sono concesso, decido di tornare verso via Meda, dove riprendo la strada del ritorno .

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