MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Cyberbulli, un caso su quattro in Lombardia: “Noia, solitudine e niente regole”

I dati della Fondazione Carolina. L’équipe di esperti è intervenuta 200 volte negli ultimi due anni In media, 150 segnalazioni al mese che riguardano anche gruppi illegali Telegram, sexting e revenge porn

Cyberbullismo (Olycom)

Cyberbullismo (Olycom)

Non solo tra i banchi di scuola, ai giardinetti, in palestra o per strada: i bulli colpiscono sempre di più sul web. Ma la sofferenza è reale e il disagio cresce perché on line tutto si amplifica: una foto o un video possono diventare virali in pochissimo tempo. Nel biennio 2021-2022, gli esperti di Fondazione Carolina voluta da Paolo Picchio, il papà di Carolina, quattordicenne che si tolse la vita a gennaio del 2013 perché vittima di messaggi d’odio sui social, sono intervenuti 200 volte per supportare studenti e famiglie che hanno chiesto aiuto a livello nazionale (ogni anno, la onlus incontra 75mila adolescenti promuovendo progetti di educazione alla “cittadinanza digitale“ in medie e superiori).

Rescue Team, il servizio di pronto intervento cyber della fondazione, con psicologi, avvocati e altre figure professionali, ha ripreso le attività in presenza dalla primavera del 2022. I contatti mensili sono in media 150 (il picco è stato toccato a marzo del 2020, in pieno periodo Covid, con 300 richieste; prima erano una cinquantina al mese). Stando alle statistiche di Fondazione Carolina, tre adolescenti su quattro risultano coinvolti, direttamente o no, in episodi legati all’utilizzo scorretto o inconsapevole del web. Un dato superiore al trend fotografato dal Censis prima della pandemia. La onlus rileva pure che l’82 per cento dei giovani è a rischio dipendenza dal web, con il 22% degli under 14. "Noia, solitudine, frustrazione e assenza di regole sono alla base di questo fenomeno", dicono gli esperti.

A livello territoriale, emerge che circa il 25% degli episodi di cyberbullismo e violenza, uno su quattro, in rete riguarda la Lombardia, con particolare riferimento alla cintura di Milano. Piemonte e Lazio sono al secondo posto, con il 15% circa degli episodi. In testa alle segnalazioni? Proprio i casi di cyberbullismo (40%) verso i coetanei, ai quali si aggiungono i cyber-attacchi verso i docenti (25%). Il 14% di richieste riguarda invece i gruppi illegali di Telegram; l’11% il sexting (lo scambio di messaggi, audio, immagini o video a sfondo sessuale). Il 5% invece comprende l’adescamento o la violazione della privacy. Le segnalazioni sul revenge porn (diffusione di contenuti multimediali sessualmente espliciti senza il consenso della persona ritratta) rappresentano il 3%. Altro, il 2%. Oltre i numeri ci sono le storie, le vite dei ragazzi.

Le fragilità sono emerse anche grazie al progetto “Scatti di vita“, una raccolta di istantanee, di ragazze e ragazzi dai 15 ai 18 anni, promossa da Pepita Onlus (il cui presidente, Ivano Zoppi, è anche segretario generale di Fondazione Carolina). Alla base, un sondaggio rivolto online ad oltre 500 studenti lombardi a dicembre 2022: oltre il 60% rimpiange il lockdown e circa il 75% dei ragazzi rivela di sentirsi spesso in ansia. "Nelle indagini compiute durante le restrizioni – sottolinea Zoppi – assieme a Fondazione Carolina avevamo denunciato l’aumento delle richieste di aiuto per violenza online e cyberbullismo" ma la condizione di allora è addirittura preferibile. "I ragazzi ci parlano di uno stato d’animo e un vissuto pessimistico. Oltre la metà confessa di iniziare la giornata pensando che non sarà bella".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro