Crisi Covid: "Cinquemila aziende hanno già chiuso i battenti"

L’allarme della Uil Lombardia "In 110 mila perdono il posto. Inflessibili con chi licenzierà. dopo bonus e cassa"

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"La Lombardia chiude questo 2020 con un calo del Pil di 12 punti percentuali nei primi sei mesi, con 5000 aziende che chiudono e 110mila lavoratori che hanno perso il posto. Quattro aziende su dieci chiuderanno l’anno in perdita". Dati messi sul tavolo dal segretario generale della Uil Milano Lombardia, Danilo Margaritella, nel corso di un dibattito sulla web tv del sindacato. "Saremo inflessibili con le aziende che finito il blocco dei licenziamenti vorranno introdurre esuberi dopo aver usato bonus, ristori o delocalizzazione", prosegue. Un appello all’ascolto rivolto a Governo, Regione e anche al Comune di Milano che nel 2021 si trova di fronte alle elezioni. "Finora c’è sempre stato un rapporto difficile con la politica – prosegue Margaritella – ascolta poco anche a livello regionale e locale, si accorge dell’importanza del sindacato solo quando ci sono le campagne elettorali. Noi abbiamo segnalato più volte al sindaco Sala che ci vuole un cambio di passo". Secondo Margaritella, quindi, per ridurre le occasioni di contagio anche in vista del progressivo ritorno alla didattica in presenza servono "orari della città più flessibili".

Il segretario generale della Uil Scuola Lombardia, Carlo Giuffrè, punta il dito su enti locali che non si sono mossi per potenziare i trasporti, rilancia la proposta del medico scolastico e sottolinea il problema degli organici e dei precari. "Il primo aprile - aggiunge Serena Bontempelli, segretario generale dei pensionati Uil della Lombardia - ci troveremo di fronte a un numero enorme di licenziamenti. Bisogna organizzare da subito politiche attive del lavoro. Mi auguro che i soldi del reddito di cittadinanza non vengano più dispersi, serve una riforma degli ammortizzatori utile a dare risposte a chi cerca lavoro". Problema occupazionale sollevato anche da Michele Tamburrelli, segretario generale lombardo della Uiltucs. "Si sta facendo di tutto per dare tutele a lavoratori come i rider - spiega - e a quegli “invisibili“ che si occupano di piccoli lavori di assistenza e cura familiare". "Difficile prevedere che cosa potrà succedere tra un anno – conclude Fabio Pennati, segretario generale della Uiltec Lombardia – al di là dei proclami sul fatto che si debba investire sulle politiche attive del lavoro devo dire che non sono ottimista, Spero che nel 2021 ci sia un mercato più dinamico e in grado di incrociare offerta e domanda di lavoro".

Andrea Gianni