L'allarme di Pregliasco: preoccupano gli assembramenti, si rischia terza ondata Covid

Il virologo milanese: "Non è facile, nel momento in cui si dà il via libera, trovare modalità per contingentare gli ingressi nelle zone più frequentate. Tutti dobbiamo continuare ad essere attenti"

Il virologo Fabrizio Pregliasco

Il virologo Fabrizio Pregliasco

Milano, 1 febbraio 2021 - Febbraio si è aperto con la maxi zona gialla in Italia. Con il nuovo valzer di colori dopo il monitoraggio dell'Iss solo cinque regioni sono rimaste in arancione, per tutte le altre, Lombardia in primis, è scattata la promozione alla fascia di rischio inferiore, con un importante allentamento delle limitazioni. Sebbene questo traguardo sia stato raggiunto proprio in virtù del migioramento della curva epidemiologica in tutto il Paese, le preoccupazioni del mondo scientifico non mancano. Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università degli Studi di Milano non nasconde i suoi timori: "Sono un po' preoccupato - ha detto a Radio Cusano Campus -. Non è facile, nel momento in cui si dà il via libera, trovare modalità per contingentare gli ingressi nelle zone più frequentate. Tutti dobbiamo continuare ad essere attenti, è fondamentale per non ricadere in un rischio di terza ondata". "Il lockdown più efficace sarebbe quello duro, lungo ed impietoso, ma impossibile da attuare, anche perché ci sono dei rischi di ribellione sociale. Si tratta di trovare un meccanismo per modulare le restrizioni, sperando che la vaccinazione possa andare alla grande e proceda più velocemente possibile", ha concluso il virologo.  

Ieri un monito era stato lanciato dal coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Valerio Miozzo. Miozzo ha sottolineato che il ritorno di molte regioni in zona gialla "non significa normalità" ed è necessario "evitare assembramenti" poiché esiste il rischio "assolutamente reale che la curva schizzi rapidamente verso numeri difficilmente gestibili". L'esperto ha poi ricordato cosa è successo la scorsa estate quando "molti si sono proiettati al ritorno alla normalità senza comprendere che il virus era, come oggi, attorno a noi".  Oggi secondo il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico il rischio di una nuova impennata dei casi di Covid "è ancora assolutamente reale", e non va dimenticata l'incognita varianti, "di cui si sa ancora poco circa la presenza sul nostro territorio ma abbastanza sulla loro velocità di diffusione". L'apprensione del mondo scientifico è scattata anche dopo aver visto i centri delle città affollati nel fine settimana: a Milano le vie dello shopping erano gremite e centinaia di persone hanno affollato la Darsena, lungo i Navigli, complice la giornata di clima mite. 

Sull'appello dell'Oms a fermare le vaccinazioni dopo la prima fase per garantire un'equa distribuzione a tutti i Paesi Pregliasco ha invece aggiunto: "Il problema è enorme ed è un problema di equità. Il problema della vaccinazione è strategico. Le nazioni che riusciranno velocemente a coprire la maggior parte dei cittadini riusciranno a far ripartire velocemente anche l'economia. Però c'è anche la questione dell'equità. Se noi lasciamo scoperte alcune nazioni del mondo e lasciamo che le varianti si diffondano, il problema riguarda tutti. Bisogna trovare un meccanismo di equità e di grande produzione".

 

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