Covid, Sala: "Ci aspetta un autunno di grande difficoltà"

Il sindaco ai lavoratori dello spettacolo che protestano in piazza Scala: se potessi indebiterei il Comune per aiutarvi

Beppe Sala interviene al flash mob dei lavoratori dello spettacolo

Beppe Sala interviene al flash mob dei lavoratori dello spettacolo

Milano, 30 ottobre 2020 - "Siamo tutti convinti del fatto che non sarà una cosa da tre settimane o un mese ma ci attende un lungo inverno di grande difficoltà". Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, parlando ai lavoratori del mondo dello spettacolo che sono scesi in piazza per protestare contro le chiusure davanti al Comune. Il sindaco è uscito dal suo ufficio per portare un saluto ai lavoratori dello spettacolo riuniti in piazza Scala per protestare contro le chiusure dei luoghi della cultura decisi dal governo.

Sala ha tenuto un breve discorso in cui ha espresso il suo sostegno alla categoria. "I Comuni possono indebitarsi per fare investimenti, non possono indebitarsi per la spesa, per sostenere la spesa corrente. Questa è la regola generale. Io dico che oggi è una regola sbagliata perché per me oggi la spesa è un investimento. Se io potessi indebitare un Comune solido come quello di Milano per, attraverso la spesa, sostenere voi, io lo farei perché in questo momento c'è un problema di sopravvivenza, di tirare avanti non per sei giorni ma per sei mesi presumibilmente, perché di vaccini si parla tanto ma c'è poca certezza su quando arriveranno". La cosa che non funziona secondo Sala "è che qualcuno è penalizzato e qualcuno d'altro no".

Sala, che lunedì prossimo sarà al Pirellone con gli altri sindaci dei Comuni capoluogo per un confronto con la Regione sulla base dei dati di contagio degli ultimi giorni, ha poi parlato dell'ipotesi lockdown: "Tanti cittadini mi scrivono e mi chiedono 'perché non chiudi tutto'? In tanti chiedono che si faccia il lockdown, per come la vedo io il governo deve avere un ruolo importante in tutto ciò. Non è che voglio scaricare tutte le responsabilità sul governo, ma il punto fondamentale è che si può chiudere, ma prima di chiudere bisogna dire a chi subirà le chiusure come verrà aiutato. Questo è il punto di partenza. Non va bene andare da 100 a zero ed è quello che si sta facendo oggi. Non voglio passare per il paladino del 'non si chiude' , mi stanno ributtando addosso la frase del ' Milano non si ferma' di alcuni mesi fa". 

 

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