Così il centro di Milano può reggere

Bruno

Villois

I meccanismi che regolano e alimentano l’efficienza di Milano, che le hanno consentito di inserirsi tra le città regine d’Europa, potrebbero riuscire ad evitare una caduta del Pil milanese e quindi del reddito procapite, attrattività, propensione ai consumi. A rendere difficile le possibilità che si riesca nell’intento sono il combinato disposto di inflazione-costo dell’energia, e rallentamento globale del Pil mondiale, che nel 2023 potrebbe scendere ben sotto il 2%, con intere aree in recessione. Gli antidoti messi in atto delle due principale banche centrali occidentali, la Fed e la Bce, non sono serviti a contrastare l’impennata inflattiva e neppure a limitare quella speculativa, la cui incidenza sul prezzo del gas è strabiliante, visto che la materia prima c’è ed è abbondante, pur arrivando in gran misura da paesi non certo confortanti per democrazia e diritti umani. La previsione che la bolletta del quarto trimestre di luce e gas aumenti di almeno il 60% non depone al mantenimento degli standard di vita a cui è arrivata parte della cittadinanza Milanese, mentre per l’altra parte, più numerosa, si rischia una compressione quasi totale dei consumi non primari. La ripresa del dopo vacanze ha fatto emergere una città ancora in piena effervescenza, il periodo della moda ha inciso in misura positiva, la presenza turistica si è mantenuta a livelli elevati. Bene ricordare che una parte maggioritaria della popolazione è residente fuori dal centro, ma in esso vi lavora, centro che sta mantenendo gli standard occupazionali grazie ad un core dedicato ai servizi ricettivi, al business, al sistema finanziario e al commercio di standing elevato, i quali non risentono per ora dei problemi citati. Il mantenimento dell’occupazione e di giri di affari consentirebbe di limitare tensioni socio-economiche che potrebbero scaturire soprattutto nell’hinterland in cui vivono milioni di persone. Se il sistema economico del centro cittadino riuscirà a mantenere un livello di domanda alto, anche il resto della città potrà reggere impatti negativi severi, i cui livelli di sostenibilità però sono difficilmente definibili.