GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Il Comune li invia ora ma i bollettini Cosap scadevano a dicembre

Richieste di pagamento fuori tempo

Le richieste di saldo stanno arrivando in queste ore ai milanesi

Milano, 5 gennaio 2018 - Il Comune apre l'anno nuovo con l’invio ritardato dei bollettini per il pagamento del canone per l’occupazione del suolo pubblico (Cosap). Nelle caselle postali di condomìni, abitazioni indipendenti, attività commerciali e imprese stanno arrivando bollettini Mav già scaduti e quindi impossibili da onorare nei tempi stabiliti. Le prime notifiche sono state recapitate ai diretti interessati soltanto ieri. Il termine ultimo per corrispondere a Palazzo Marino l’importo annuo relativo a passi carrai e altre occupazioni di suolo e spazio pubblico è invece fissato al 30 dicembre 2017. Messa nero su bianco nelle carte che accompagnano i bollettini, tale scadenza è quella alla quale dovrebbe attenersi chi sceglie di saldare il canone in un’unica soluzione ma anche la scadenza alla quale ci si dovrebbe attenere per il pagamento della prima rata se si sceglie la via della rateizzazione. Missione impossibile in entrambi i casi. Rispetto del calendario rimandato per cause di forza maggiore alle altre rate, invece fissate per il 31 di ogni mese da gennaio fino a marzo. Le lettere che stanno arrivando in queste ore nelle caselle postali dei milanesi sono datate 27 novembre 2017: per il recapito c’è quindi voluto più di un mese.

Il punto è capire che succede ora. Dall’assessorato comunale al Bilancio e al Demanio ammettono il ritardo nell’invio dei bollettini e spiegano che è dovuto ad un problema del sistema informatico «Geri», quello che gestisce l’invio e la notifica delle pratiche. Al tempo stesso si rassicura sul fatto che ai contribuenti non sarà richiesto il pagamento di alcuna mora né di alcuna altra sanzione perché, come ovvio e come a tutti evidente, è l’amministrazione comunale ad essere in difetto. Niente paura, quindi. Un disservizio indolore. Ma che non passa inosservato. «Viene da chiedersi a cosa serva la tanto decantata trasformazione digitale dell’assessore Roberta Cocco (delega a Trasformazione digitale e Servizi civici ndr) e i proclami su un Comune sempre più smart» attacca Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale che ha a sua volta ricevuto segnalazioni da cittadini e negozianti. «Si fossero serviti del vecchio metodo dei piccioni viaggiatori, avrebbero fatto prima – conclude, polemico, Comazzi –. Che la Giunta Sala non pensi di far pagare ai cittadini eventuali sanzioni per i ritardi, dovuti solo alla loro inefficienza. Dovesse succedere, ci opporremo con tutte le nostre forze contro l’ennesimo balzello ingiusto». Ma, come anticipato poco sopra, non succederà. Il danno è destinato a restare senza beffa.

giambattista.anastasio@ilgiorno.net