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Milano, il corteo pro Pal bloccato e circondato dalla polizia a Porta Venezia

I giovani palestinesi si erano dati appuntamento ai bastioni. La questura aveva vietato il corteo a causa del preavviso dato non nei termini previsti dalla legge. In più il tragitto ipotizzato dai pro Pal si sovrapponeva parzialmente con quello di un'altra manifestazione già programmata

Milano, il corteo pro Pal bloccato e circondato dalla polizia a Porta Venezia

Milano, 7 giugno 2025 – Al grido di “Palestina libera”, l’ormai tradizionale corteo pro pal del sabato pomeriggio a Milano ha provato a sfilare per le vie del centro, con obiettivo la Prefettura. Ma non è stato possibile perché i manifestanti sono stati bloccati e accerchiati a Porta Venezia dalla polizia. 

Il corteo odierno aveva come tema la richiesta di "rompere gli accordi militari tra Italia e Israele e a Milano di rompere i legami con l'entità sionista". Per questo i giovani palestinesi d'Italia volevano sfilare in corteo a Milano fino alla Prefettura, ma sono stati bloccati dalla polizia e si sono fermati in presidio a Porta Venezia, dove si erano dati appuntamento.

Protesta per Gaza e la palestina e contro Israele in piazza San Babila
Il presidio 'Fermiamo il genocidio a fianco della Palestina che Resiste' in piazza San Babila, Milano, 7 giugno 2025. ANSA/MATTEO CORNER

"Siamo stati bloccati a Porta Venezia e accerchiati dalla polizia - spiegano gli organizzatori - la questura di Milano ha vietato il corteo giustificando la decisione con la presunta indisponibilità di un numero sufficiente di agenti per garantire la sicurezza, tuttavia al nostro arrivo a porta Venezia abbiamo trovato un massiccio dispiegamento di forze di polizia. Più di una decina di camionette della celere e ci vengono a dire - commentano i giovani palestinesi sui social - che sono sotto organico, vergogna!". 

Tuttavia, da quanto risulta al Giorno, il corteo non è andato in scena per due motivi, nessuno dei quali legato a una presunta carenza di agenti (peraltro smentita dalle foto che mostrano un numero adeguato di poliziotti in piazza Oberdan). Gli organizzatori hanno preavvisato la Questura non nei termini previsti dalla legge, comunicando l'intenzione di muoversi in corteo solo il giorno prima. Il tragitto ipotizzato dai pro Pal si sovrapponeva parzialmente con quello di un'altra manifestazione già programmata e regolarmente preavvisata; e quindi l'eventuale via libera avrebbe rischiato di creare problemi di ordine pubblico. Da qui la decisione di non far partire i manifestanti da Porta Venezia.

I giovani, e non solo, sono scesi in piazza con bandiere palestinesi e uno striscione con scritto: "Fermiamo il sionismo con la resistenza" . "Siamo scesi in piazza con rivendicazioni precise - hanno detto gli organizzatori dal camioncino - rivendichiamo con forza che il Comune non possa più restare in silenzio di fronte a due anni di genocidio".

Mentre i giovani palestinesi si erano dati appuntamento alle 14.30 in Porta Venezia, l'Associazione palestinesi d'Italia, insieme al centro sociale Vittoria e altri, si è ritrovata alle 17 in piazza San Babila, per un presidio preferito al corteo "in vista delle giornate referendarie e in occasione della festa del Sacrificio, che cade venerdì e sabato". "Noi festeggiamo ma Gaza non festeggia, Gaza si sacrifica per salvare la nostra umanità!" hanno detto gli organizzatori, dando appuntamento a sabato prossimo, 14 giugno, per il corteo sempre in solidarietà con la Palestina, che partirà alle 17 da piazzale Piola per arrivare a Lambrate.