FRANCESCA GRILLO
Cronaca

Corsico, invasione di piccioni. La lotta di residenti, Ats e Comune

Una signora foraggia i volatili con chili di pane secco Tentativi per dissuaderla a vuoto, chiesta la nomina di un tutore

Chiara Mora, cittadina del quartiere Lavagna, e i piccioni in fila

Corsico (Milano) - La situazione è complessa, in apparenza irrisolvibile, considerando che va avanti da diverso tempo. Anni trascorsi a mandare lettere, richieste di incontri. Con le buone, con le meno buone: niente da fare. Non è una semplice lite condominiale, ma una "questione di salute pubblica. Qui molti inquilini hanno patologie, non possiamo vivere in queste condizioni". Le condizioni di cui parla Chiara Mora sono quelle causate dagli stormi di piccioni che sostano sul balcone di una delle abitanti di via Marzabotto, vicino al parco Cabassina.

La donna, ogni giorno, lancia grosse quantità di pane sminuzzato, attirando gli uccelli. Non solo sul balcone, ma anche di fronte alle abitazioni, all’interno del parco. Il risultato è che i colombi volano nei dintorni in attesa di mangiare. "Una situazione esasperante - allarga le braccia Mora - abbiamo provato in tutti i modi a convincere la signora. Niente: sostiene che non fa nulla di male e che continuerà". In effetti, la donna lancia interi sacchetti di briciole. Alla domanda sul perché lo fa, risponde che "sono gli uomini a portare le malattie, non i piccioni. A me fa piacere nutrirli e continuerò a farlo".

Anche davanti all’evidenza dei balconi ricoperti di escrementi, sostiene di non voler smettere con la quotidiana attività. Quindi, da una parte ci sono i residenti esasperati. Dall’altra, la signora che non ne vuole sapere. Però, il regolamento del Comune vieta di nutrire gli animali nelle aree pubbliche. Quindi i sopralluoghi della polizia locale ci sono stati, ma più di verbali e relazioni di servizio non hanno fatto, non potendo costringere la signora con la forza a smettere. Ats ha scritto al Comune, a settembre del 2020, per intimare un intervento, anche con "l’emissione di un’ordinanza specifica per la cessazione e il divieto di somministrazione di cibo". "La polizia locale e i servizi sociali si sono interessati del caso ma la signora rifiuta qualsiasi tipo di approccio - spiega il sindaco Stefano Martino Ventura -. Abbiamo chiesto alla Procura la nomina di un tutore per poter affrontare questa criticità e verrà emessa un’ordinanza specifica".