
Ore 18.30 di lunedì, siamo in via de Tocqueville. Un uomo posteggia un Van Mercedes con targa svizzera, scende e si incammina verso la stazione Garibaldi. Lì ad attenderlo ci sono due ragazzi francesi, in Italia per lavoro: sono appena scesi dal Tgv e sono diretti a Castelguglielmo, in provincia di Rovigo, dove sta nascendo un nuovo polo logistico di Amazon. Per arrivarci, hanno prenotato una corsa sul sito Gettransfer.com, una piattaforma che offre un servizio di conducenti Ncc. Funziona così: l’utente compila un form in cui inserisce i luoghi di partenza e arrivo, gli orari e una serie di ulteriori requisiti sul tipo di macchina e sulla categoria di prestazione richiesta (economy, business, comfort, vip). A quel punto, gli operatori interessati, iscritti al portale, formulano la loro offerta, con modello di veicolo e costo, dando vita a una sorta di asta. L’utente effettua la scelta e prenota il viaggio, spesso privilegiando l’offerta più conveniente dal punto di vista economico. Peccato che nelle maglie del sistema, piuttosto larghe a detta degli autisti regolari, si siano infilati da tempo decine di abusivi, che non hanno né la licenza né l’iscrizione al ruolo come noleggiatore con conducente.
Fantasmi del volante che vanno in giro con vetture immatricolate all’estero e fuori da ogni regola, tanto da poter praticare prezzi bassissimi: "Fino a un minimo di 25 centesimi al chilometro, una miseria – sottolineano gli esperti del settore –. Senza dimenticare che Gettransfer prende circa il 25% della corsa". Fantasmi come l’uomo di Garibaldi, che l’altra sera ha incontrato i due francesi all’uscita dallo scalo ferroviario e li ha accompagnati in via de Tocqueville, dove aveva parcheggiato probabilmente per non dare troppo nell’occhio. L’autista, però, non sapeva che a seguirne passo passo i movimenti c’erano due Ncc regolari, membri di un’associazione che da qualche tempo sta monitorando costantemente Gettransfer, a caccia di irregolari che si accaparrano le prenotazioni a costi stracciati: "In epoca Covid, il fenomeno è esploso", fanno sapere. Verificata la bontà della segnalazione, i conducenti-sentinella hanno allertato una pattuglia di poliziotti del reparto Bikers, in servizio in zona corso Como, e spiegato la situazione. A loro volta, gli agenti in bici hanno chiesto ausilio ai colleghi della Stradale, che hanno effettuato gli accertamenti del caso sulla documentazione del conducente del Van. Conclusione: contestata la violazione dell’articolo 85 comma 4 del Codice della Strada, che punisce "chiunque adibisce a noleggio con conducente un veicolo non destinato a tale uso" con una sanzione da 168 a 674 euro e con la sospensione della carta di circolazione da due a otto mesi. Di episodi così ce ne sono stati parecchi nelle ultime settimane: l’8 maggio, l’autista di un’Audi con targa spagnola è stato fermato dalla Guardia di Finanza a Malpensa; stesse scene a Como e Genova, ancora con conducenti associati a Gettransfer. Tra l’altro, la presenza di auto identiche in diverse località (intestate a società inglesi) ha fatto sorgere il sospetto che dietro i singoli abusivi, tutti italiani, ci sia un’organizzazione ben più complessa che ne organizza gli spostamenti. Il network di conducenti professionisti, coordinato da Simone Labozzetta, ha presentato esposti alle Fiamme Gialle in più province, compresa quella di Milano, per chiedere che vengano effettuati controlli negli aeroporti e che venga imposto agli amministratori di Gettransfer di verificare che coloro che si iscrivono al sito siano effettivamente abilitati al trasporto di persone. Gli "autisti onesti", così si sono firmati, hanno anche scritto alla piattaforma per segnalare i casi di abusivi: "Intervenite perché la situazione è inaccettabile", il grido d’allarme lanciato il 10 maggio. Il giorno dopo, è arrivata la risposta: "Secondo la nostra privacy policy, non divulghiamo informazioni sui nostri partner". E ancora: "Siamo una piattaforma di informazione, le cui regole sono scritte nel nostro license agreement (contratto di licenza, ndr): la piena responsabilità per la non discrepanza nei documenti forniti spetta al vettore". Tradotto: non abbiamo colpe. Intanto, i casi si moltiplicano. E la concorrenza al ribasso non fa che penalizzare gli Ncc regolari, già alle prese con un crollo senza precedenti della domanda causa pandemia: "Noi vogliamo solo proteggere chi lavora secondo la legge", chiosa Labozzetta.