Coronavirus, cantante contagiato: Scala chiusa fino all’11 marzo

Secondo positivo in teatro: ha partecipato alla prova d’insieme di Salome del 26 febbraio. Caso all’Accademia: infettato ballerino

Pubblico alla 'prima' della Scala

Pubblico alla 'prima' della Scala

Milano, 4 marzo  2020 - L’ultima volta è stato in teatro il 26 febbraio per partecipare alla prova d’insieme dell’opera lirica Salome di Richard Strauss, nuova produzione scaligera con debutto inizialmente in calendario per domenica 8 marzo con la regia di Damiano Michieletto e la direzione di Riccardo Chailly. Poi il componente della compagnia di canto, che era inserito nel cast di altri due titoli, ha iniziato ad accusare sintomi compatibili con il Covid-19, come un’altra ventina di dipendenti della Scala (il contagiato non lo è) che hanno chiamato l’infermeria del teatro in questi giorni. Ieri è arrivata la conferma: l’artista, che ha studiato all’Accademia e che non sarebbe in condizioni preoccupanti stando alle informazioni a disposizione, è risultato positivo al tampone del coronavirus, secondo caso in via Filodrammatici dopo quello del corista già a casa da un paio di settimane.

Di conseguenza, il sovrintendente francese Dominique Meyer, che di certo non immaginava un avvio così complicato per la sua avventura milanese (è entrato ufficialmente in carica domenica), ha inviato una lettera a tutti i lavoratori della Scala – sulla falsariga di quella già inoltrata il 26 per segnalare il caso del corista – per comunicare la proroga della chiusura totale del Piermarini fino all’11 marzo (il teatro sarà off limits per il pubblico almeno fino all’8), alla scadenza delle canoniche due settimane che devono trascorrere dall’ultimo ingresso del cantante infettato dal coronavirus: «La sospensione di tutte le attività del teatro di orchestra, coro, ballo, laboratori, palcoscenico e amministrative, già decisa e in vigore fino a oggi (ieri, ndr), martedì 3 marzo – si legge nel comunicato interno condiviso con le organizzazioni sindacali e dettato dalle disposizioni ministeriali sull’emergenza Covid-19 –, è prorogata fino a tutto mercoledì 11 marzo 2020. Rimangono operative – continua il numero uno del Piermarini – le funzioni di direzione strettamente connesse alla gestione dell’emergenza in corso e agli adempimenti conseguenti e a quelle operabili in regime di smart working, nonché i servizi essenziali (portineria e presidio di vigilanza ed emergenza di via Filodrammatici 2)». Meyer ha rinnovato l’invito a rivolgersi all’infermeria del teatro ai dipendenti «che abbiano partecipato» alle produzioni alle quali era presente anche il cantante infettato e «che abbiano manifestato o manifesteranno febbre o altri sintomi sospetti dal 27 febbraio fino all’11 marzo».

In parallelo, la Scala ha predisposto anche un comunicato stampa in cui ha, tra l’altro, ringraziato «il suo pubblico e tutti i lavoratori per la serenità con la quale stanno affrontando un momento che richiede a tutti senso di responsabilità collettiva». Un momento molto difficile per il teatro, che sta accusando un grave contraccolpo economico dallo stop forzato (i rumors parlano di una perdita di alcuni milioni di euro accumulata in questi giorni di sipario abbassato) e che sta già pianificando una ripartenza in grande stile per rifarsi del tempo perduto. Certo, l’alt ai dipendenti complica ulteriormente le cose, visto che senza artisti, maestranze e tecnici non si possono provare gli spettacoli che dovrebbero essere messi in scena una volta che il Piermarini riaprirà agli spettatori. Intanto, il caso del cantante risultato positivo nelle ultime ore potrebbe non essere l’unico della serie: nel corso della giornata di ieri, infatti, i venti che dopo il 26 febbraio si sono rivolti al medico aziendale per segnalare febbre o altri sintomi sospetti sono stati sottoposti al tampone da parte di personale specializzato nell’infermeria dei laboratori dell’ex Ansaldo; fino a ieri sera, gli esiti degli esami non erano noti, pur considerando che nessuno dei dipendenti coinvolti è stato ricoverato in ospedale nelle ultime due settimane e che tutti sarebbero in via di guarigione. Ultima nota per un caso di contagio tra gli allievi dell’Accademia della Scala: secondo quanto risulta al Giorno, un ballerino straniero che frequenta la fucina di talenti del Piermarini ha scoperto di aver contratto il virus il 29 febbraio, una settimana dopo il rientro in patria; l’informazione, che il ragazzo ha condiviso via chat con i colleghi, è stata confermata dai suoi familiari (due di loro sarebbero stati infettati dal Covid-19)

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