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Coronavirus, Sala e fase 2:"Occhi puntati su contagi, vigilerò su eventuale aumento casi"

Per il primo cittadino la quota-simbolo è 143 positivi, la media di quelli registrati negli ultimi 14 giorni: "Massima attenzione, in contatto costante con medici e ospedali"

Il sindaco di Milano Giuseppe Sala (Facebook)

Milano, 2 maggio 2020 - Dopo due mesi di lockdown a Milano si inizia a respirare aria di fase 2, con le prime riaperture dopo le chiusure scattate per arrestare la diffusione di Covid-19 in Lombardia. "Siamo vicini a una prima parziale riapertura - ha detto il sindaco Beppe Sala nel suo consueto messaggio via Facebook -. Una riapertura necessaria e sostanziata da un giudizio della sanità che ci diche a oggi la situazione è sufficientemente sotto controllo". Ovviamente, restano le apprensioni: "Molti cittadini - dice il sindaco - mi chiedono cosa succederà. Non lo so, onestamente. Molto dipenderà dai nostri comportamenti. Cercherò di misurare con attenzione una eventuale ripresa della crescita di contagi". 

"I contagi sono figli dei tamponi che vengono fatti. A Milano città vengono fatti circa mille tamponi al giorno. Questi portano a un contagio che - calibrato su media degli ultimi 14 giorni - è pari a 143. Questa è per me una base di partenza. La domanda che faccio a sistema sanitario: 'Quando devo preoccuparmi?'. Non c'è una formula matematica. Questi contagi, come detto da Istituto Superiore di Sanità due giorni fa, sono solo la punta dell'iceberg. Si presume che questi 143 contagi siano comunque abbastanza rappresentativi. Garantisco che la mia vigilanza sarà attenta, chiamerò medici di ospedali e pronto soccorso e di famiglia e analizzerò con estrema attenzione i pochi ma spero significativi numeri che abbiamo a disposizione".