ANDREA GIANNI
Cronaca

Coronavirus nelle Rsa: dopo i contagi, il rischio licenziamenti

Problemi occupazionali e tensioni nelle case di riposo: chiesto un incontro dopo l’esclusione dal 'bonus Covid'

Una ospite e un'infermiera di una Rsa

Milano, 3 giugno 2020 - Sulla porta hanno appeso un cartello: "Grazie di cuore a tutto il personale". Gli anziani ospiti della Rsa gestita dalla cooperativa sociale Proges in via dei Panigarola, al Corvetto, ieri si sono affacciati alle finestre per assistere al concerto della band Volwo nel cortile sottostante. Un pomeriggio di blues e jazz “a distanza di sicurezza“ che segna un’altra tappa nel lento ritorno alla normalità in una delle strutture per anziani dove è dilagato il coronavirus, con contagi e decessi.

Dopo i mesi dell’emergenza, la situazione sembra tornata sotto controllo nella maggior parte delle Rsa. Rischia però di aprirsi un nuovo fronte, quello di problemi occupazionali per operatori che hanno lottato in prima linea contro il virus. «Diverse strutture hanno iniziato ad applicare il Fondo di integrazione salariale lasciando a casa una parte dei lavoratori", spiega Walter Gelli, coordinatore del sindacato di base Cub Sanità. "Altri lavoratori sono costretti a smaltire le ferie – prosegue – per il settore si apre un periodo di forte crisi, che potrebbe sfociare in esuberi quando verrà meno il blocco dei licenziamenti". E i primi a pagare il conto potrebbero essere i lavoratori di cooperative e società esterne, che gestiscono servizi in appalto.

Una crisi dovuta a decessi che hanno costretto a chiudere interi reparti e, di pari passo, uno stop ai nuovi ingressi dettato dalle misure anti-contagi. Ma gli effetti si faranno vedere più a lungo termine anche per la sfiducia delle famiglie in un modello di assistenza che ha mostrato tutte le sue crepe. Tra i lavoratori, intanto, monta la protesta anche per l’esclusione del personale delle residenze sanitarie per anziani dall’accordo firmato lo scorso 26 maggio tra la Regione e i sindacati sul bonus per medici e infermieri dei reparti Covid degli ospedali.

La rappresentanza sindacale unitaria dell’Azienda Servizi alla Persona (Asp) Golgi Redaelli, che gestisce Rsa a Milano, Vimodrone e Abbiategrasso, attendono una risposta dopo la dura lettera alla Regione nella quale definivano "vergognosa" l’esclusione, sostenendo che l’accordo "per equità, buon senso e correttezza non può che essere applicato anche alle Asp senza se e senza ma". Anche i sindacati avrebbero chiesto un incontro per sbloccare l’impasse che si tradurrebbe in una beffa per lavoratori che nelle settimane più critiche hanno ricevuto mascherine e altri dispositivi di protezione con il contagocce. Intanto, con il concerto nel cortile, è arrivato un segnale di incoraggiamento e vicinanza agli ospiti e ai lavoratori della Rsa al Corvetto. Un’iniziativa dell’Associazione Amici Casa della carità, che nei giorni scorsi aveva già portato la musica all’Hotel Michelangelo, che ospita le quarantene di chi non può rimanere a casa.