ANDREA GIANNI
Cronaca

Coronavirus, Fontana: "Si deve chiudere tutto. Il decreto Conte è troppo blando"

Il governatore leghista: basta mezze misure, per bloccare i contagi occorre una stretta ulteriore

Attilio Fontana

Milano, 23 marzo 2020 - «Va bene chiudere le attività produttive, ma il decreto di Conte mi sembra ancora troppo lasco". Per il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, è trascorsa un’altra giornata segnata dall’emergenza Coronavirus in un territorio che sta pagando il prezzo più alto, ma anche da un segnale di speranza, dato dal calo della crescita dei positivi e dei decessi. Una giornata segnata da fitte telefonate e una diretta Facebook, un sopralluogo con il consulente Guido Bertolaso e una delegazione di medici lombardi nei padiglioni della Fiera di Milano dove è in fase di allestimento il grande hub di rianimazione dedicato ai pazienti Covid, con i primi moduli che potrebbero aprire "entro la fine della prossima settimana".

Una telefonata all’ambasciatore cubano in Italia, Josè Carlo Rodriguez Ruiz, per ringraziare Cuba dell’invio in Italia di una delegazione composta da 37 medici e 15 infermieri atterrata ieri sera all’aeroporto di Malpensa. Lo sguardo puntato al provvedimento nazionale che ha disposto una nuova stretta giudicata però come l’ennesima "mezza misura".

Fontana, da giorni lei chiede al Governo misure più stringenti, stabilite anche dall’ordinanza della Regione Lombardia firmata sabato. Stanno andando nella direzione giusta?

"L’ultimo provvedimento, da quello che ho letto, mi sembra ancora troppo lasco rispetto a quello che servirebbe. Ci sono ancora troppe attività, servizi e uffici pubblici o privati, che restano aperti in Italia e questo non va bene".

Potrebbe servire una stretta ulteriore?

"Se non si invertirà seriamente il trend dei contagi potrebbe essere una scelta obbligata. Noi siamo arrivati veramente allo stremo, dal punto di vista fisico e psicologico, del nostro personale medico e infermieristico, di tutti quelli che lavorano nell’unità di crisi, di chi guida le ambulanze. Dobbiamo fare in modo che il contagio rallenti. Per fortuna sono arrivati medici e infermieri da Cuba e altri sono in arrivo dalla Russia. Tanti medici in pensione hanno risposto al l’appello e si sono fatti avanti per aiutarci. Di questo sono molto contento". I sindacati chiedono anche re strizioni alle aperture dei supermercati. "Sarebbe sbagliato, perché avrebbe solo l’effetto di aumentare le code e gli assembramenti negli orari di apertura, creando quindi più occasioni di contagio. Chiediamo ai lavoratori, che stanno dando tanto, di fare un ulteriore sforzo".

È trascorsa un’altra domenica segnata dall’emergenza. I lombardi hanno capito il messaggio e sono rimasti in casa?

"Andando in Fiera per il sopralluogo ho visto le strade deserte. Mi sembra che inizino a recepire il messaggio. Verrà approvata una delibera per rafforzare l’assistenza domiciliare, per una maggior partecipazione dei medici di base per assistere casi poco gravi, oltre che per far rispettare le regole. Potranno monitorare tutti i pazienti fragili, anziani e con patologie croniche, anche attraverso la telemedicina. Soprattutto, qualora lo ritenessero necessario, potranno consentire a pazienti positivi che non necessitano di ricovero e che non possono effettuare l’autoisolamento a casa di alloggiare negli ospedali da campo di Baggio e Linate, ma anche in strutture alberghiere che saranno messe a disposizione".

Come stanno andando i lavori in Fiera?

"Bene, i lavori procedono e contiamo di aprire al più presto. Sarà un hub di fondamentale importanza per alleggerire prima i nostri ospedali in sofferenza e poi per dare una mano anche ad altre regioni. Iniziano ad arrivare le apparecchiature di cui abbiamo bisogno e, grazie ai numerosi appelli, presto dovremmo poter contare anche dei medici ed operatori che ci servono per avviare definitivamente l’ospedale in tempi brevi".

I medici lombardi chiedono più sicurezza e controlli a tappeto con il tampone sul personale sanitario. Qual è la vostra posizione?

"Ci sono due scuole di pensiero diverse. Noi seguiamo le indicazioni dell’Istituto superiore di sanità che raccomanda i tamponi solo ai contatti con problemi polmonari e a chi arriva in pronto soccorso con questi sintomi".