Entrano al liceo Severi Correnti alla spicciolata, spesso accompagnati dai genitori. Presentano al consiglio di classe una memoria scritta su quanto successo durante l’occupazione di tre giorni finita nel caos e restano in attesa delle decisioni, che ancora non sono state prese. "Non è un interrogatorio: dentro non c’è la caccia alle streghe che si respira fuori", dice un papà, pur ammettendo che "è stata un’occupazione mal gestita, perché i ragazzi non sono riusciti a garantire il servizio d’ordine presente in tutte le occupazioni che si rispettino". "Ma la questione è stata strumentalizzata – aggiunge uno dei genitori – c’è una polemica politica che va al di là di quello che è successo. Li trattano come criminali". Sono della stessa idea i collettivi milanesi, che ieri si sono schierati davanti al cancello del liceo, contro il "giro di vite sulle occupazioni" promesso dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
Una cinquantina di ragazzi, con striscioni e megafoni, si sono schierati in solidarietà agli occupanti. Che evitano i giornalisti: "Siete più di noi oggi, fate voi il presidio?", si lascia scappare qualcuno prima di leggere un comunicato: "Il dito e la luna" è il titolo. Parlano di "repressione inaudita", di "vagonate di m. che i media hanno gettato su questi abbagli di lotta", denunciano la "brillante proposta pedagogica del ministro: bocciature" e promettono che continueranno a occupare "per il popolo palestinese e contro una scuola-caserma". Su scuse e danni glissano, mentre nelle chat dei genitori arriva la conferma: "Ammontano a circa 70mila euro, il 70% per la sanificazione (a causa degli estintori sparati ovunque, ndr) e la pulizia dei muri, il resto per arredi, attrezzatura didattica e informatica, impianti anti-incendio e sicurezza". Intanto il procuratore capo Marcello Viola ha aperto un fascicolo conoscitivo a carico di ignoti e lo ha affidato al Pm Leonardo Lesti (su accertamenti della Digos). Le ipotesi di reato: danneggiamento e invasione di edificio.
In vista della ripartenza (si torna in classe lunedì), continua la raccolta fondi promossa dall’associazione genitori e arrivata ieri a 25mila euro. E si resta in attesa delle sanzioni disciplinari che saranno decise dai consigli di classe e, nei casi più gravi, dal Consiglio d’istituto. "Le sanzioni siano coerenti con quanto successo – commenta un papà, sempre alle porte del Severi –. Bocciature ed espulsioni ci sembrano una follia. Vanno tenuti a scuola, non espulsi". Tra le ipotesi si ventila la sospensione, ma con obbligo di frequenza e lavori socialmente utili, come successo in passato. Di "bullismo istituzionale" parla poi la Flc Cgil di Milano, che attacca le "proposte autoritarie" del ministro Giuseppe Valditara, che è tornato a chiedere il 5 in condotta. "Non si perda di vista il ruolo della comunità educante, nonostante la comprensibile amarezza per quanto accaduto e per i danni alla scuola, bene pubblico", conclude il sindacato.