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di Giovanni Chiodini
Ha le ore contate il gattile dell’associazione “Amici dei mici“. I carabinieri della Forestale, che avevano svolto un primo sopralluogo il 27 febbraio scorso alla presenza anche della polizia locale, nei giorni scorsi ne hanno certificato l’abuso edilizio, denunciando l’attuale presidente dell’associazione. Un abuso – la realizzazione di strutture per la cura e l’assistenza degli gatti – perpetrato nei primi anni Duemila dall’allora presidente e direttivo dell’associazione che, allo stato delle conoscenze, non si potrebbe sanare.
Un abuso peraltro conosciuto anche all’amministrazione pubblica visto che l’associazione paga regolarmente la tassa di smaltimento dei rifiuti. "Sono oltre dieci anni che chiediamo uno spazio ai Comuni del territorio, non solo a Corbetta, sapendo tutti quanti dell’irregolarità dell’attuale rifugio. Infatti il procedimento penale partito è per abuso edilizio – afferma la presidente Cristina Bottini –. Un’oasi felina non nasce in pochi giorni e al nostro rifugio è stato dato massimo sei mesi di vita. La realizzazione di un nuovo rifugio necessita di fondi che potremmo raccogliere se finalmente avessimo in uso un terreno autorizzato. Facciamo per i gatti tutto il possibile ma è evidente che adesso dobbiamo fermarci, nella speranza di una nuova futura sede. Ove non dovessimo aggiudicarci tale area, nostro malgrado dovremo chiudere la nostra associazione". Se il gattile verrà chiuso, osserva Bottini, non ci saranno più le gabbie per le sterilizzazioni e le lunghe degenze, niente più posto per mamme con cuccioli o cuccioli orfani, nessun posto dove stare per i gatti, magari già anziani, che vengono messi fuori casa e per i gatti la cui colonia viene sopraffatta dal cemento e dalle strade. "E chiaramente – aggiunge – non ci saranno più soluzioni per le emergenze dei cittadini che devono rivolgersi ad associazioni come la nostra dove i volontari prestano il loro tempo e il loro lavoro non solo spinti dalla passione ma anche per la necessità di assolvere a un dovere sociale. La legge ben specifica le responsabilità delle autorità preposte alla gestione di tali problemi della cittadinanza, ma da sempre chi dovrebbe occuparsene si sottrae al proprio dovere lasciando le associazioni di volontariato ad affrontare innumerevoli questioni, che non riguardano solo i gatti".
Il Comune si è da tempo impegnato a risolvere il problema. Nell’ultimo Consiglio comunale è stata approvata una variazione di destinazione d’uso di un terreno situato tra il cimitero e l’area per la raccolta dei riufiuti dove appunto insediare un gattile. "Dovevamo già aver pubblicato un avviso per la manifestazione d’interesse ma il lavoro che si è accumulato in questi mesi del Covid ce l’hanno impedito. Lo faremo nelle prossime settimane" osserva il sindaco Marco Ballarini . Ma l’associazione Amici dei Mici, nonostante la meritoria attività svolta in questi anni con la cura e l’assistenza a 1009 esemplari dal 2017 alla fine del 2019, rischia di non avere quest’area. "Essendo un bene pubblico non possiamo disporne come se fosse una proprietà privata. Se più di una associazione ne farà richiesta dovremo indire una gara. Io mi auguro che il gattile di Corbetta, una delle poche città che ha manifestato interesse per una struttura del genere, possa essere gestita da chi ha sinora dimostrato competenza e capacità, ma la legge non ci permette di fare preferenze". L’associazione rivolge un appello: "Se tra tutti coloro che hanno stima del nostro operato ci fosse qualcuno disponibile ad offrirci un terreno, un magazzino, un laboratorio o altro potremmo continuare ad aiutare gli animali abbandonati.