Milano, 11 ottobre 2023 – Un’aggressione brutale. In gruppo. Senza un perché. Con pesantissimi insulti omofobi a renderla ancor più grave e odiosa. Nel mirino due coniugi, presi a sputi, spintoni e schiaffi: uno ha riportato la frattura dell’anulare della mano sinistra, con una prognosi di 45 giorni. Stando a quanto risulta al Giorno, il violento raid è andato in scena venerdì scorso in un locale di via Piero della Francesca, a due passi da corso Sempione, ed è ora al centro di un’indagine dei carabinieri della Compagnia Duomo, che a breve potrebbero già chiudere il cerchio. Stiamo alla cronaca, ricostruita nella denuncia presentata lunedì ai militari della stazione Porta Genova.
Cosa è successo
Il racconto di Marco (nome di fantasia), 36 anni, parte dalle 21 del 6 ottobre, quando lui, il marito e due amiche si siedono a un tavolo esterno del ristorante, prenotato in precedenza. La loro attenzione viene subito attirata da un gruppo di clienti nell’area interna: sono in sette – tre uomini, due donne e due bambini – particolarmente rumorosi, ma la cena di Marco e compagnia prosegue tranquillamente. Dopo circa due ore, però, succede qualcosa di inaspettato. Una delle donne, incinta secondo quanto riferito dall’uomo, si avvicina ai commensali in modo aggressivo: "Avete qualche problema?". "Perché? Cos’è successo?", le rispondono stupiti. Lei li accusa di aver insultato i bambini che sono al tavolo con lei e di averlo capito leggendo il labiale. Inutile aggiungere che Marco spiegherà di non aver mai proferito alcun commento negativo prima di quel momento. La situazione si fa immediatamente preoccupante: sulla scena piomba uno dei tre uomini, descritto come calvo, che prima insulta la coppia con frasi come "Froci di m." e poi colpisce il marito del trentaseienne con due schiaffi sulla nuca.
L’epilogo
Finita? L’uomo rientra nel ristorante, accompagnato dai camerieri, ma dopo alcuni minuti, all’uscita dal locale, gli insulti ricominciano: è sempre l’uomo calvo a parlare; ed è sempre lui a chinarsi per sputare addosso a Marco ("Sulla nuca e sulla guancia") e per spingerlo contro il tavolo. Non basta: il trentaseienne viene sollevato dalla sedia, colpito al volto e in altre parti del corpo dal primo aggressore e dai due amici arrivati a dargli manforte. Marco finisce a terra, e in quel momento si avvicina ancora la donna incinta: "Questo succede a chi non rispetta i bambini", gli urla prima di allontanarsi. L’uomo picchiato riesce a rialzarsi: ha un dolore fortissimo all’anulare e non vede niente dall’occhio destro. Nel frattempo, il marito, i camerieri e altri due clienti si sono avvicinati per soccorrerlo e placare la situazione.
La richiesta di aiuto
Una delle amiche di Marco, allarmata per l’accaduto, chiama il 112: sono le 23.24. Quella telefonata fa andare su tutte le furie uno degli aggressori, che solleva un tavolo di legno e lo scaraventa addosso al trentaseienne, colpendo sia lui che una conoscente dei proprietari del locale. Quando arrivano i carabinieri e i sanitari di Areu, il gruppo si è già allontanato: Marco viene accompagnato al pronto soccorso del Fatebenefratelli; i medici lo dimetteranno dopo le visite oculistica e ortopedica. Il giorno dopo, però, il trentaseienne si presenta all’ospedale San Giuseppe per i dolori lancinanti al dito: servirà un intervento chirurgico per ricomporre la frattura all’anulare sinistro. Prognosi: 45 giorni. Quarantotto ore fa, l’uomo ha presentato denuncia per lesioni personali alla caserma di via D’Alviano, facendo scattare gli accertamenti investigativi dei carabinieri della Duomo.
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