Milano, 250 euro al mese per tre anni per pagare l’affitto: ecco a chi spetta il nuovo contributo

Il sindaco Sala ha illustrato quattro nuove politiche per risolvere lo spinoso problema della casa in una città dalle locazioni alle stelle

Milano, 10 marzo 2023 – Un contributo di 250 euro al mese per tre anni per pagare l’affitto. E poi ancora, finanziamenti per sistemare alloggi pubblici o progetti per assegnare una casa a chi poi la ristrutturerà. Sono le ricette che la Giunta di Milano guidato dal sindaco Beppe Sala ha presentato oggi per affrontare lo spinosissimo tema della casa in una città che vanta affitti sempre più alle stelle. 

Il primo cittadino ha presentato sui social le quattro nuove misure approvate oggi. Si tratta di soluzioni che, come spiega il sindaco, intendono sostenere chi è alla ricerca di un alloggio a costi non proibitivi: "Negli ultimi mesi – dice Sala - abbiamo lavorato per studiare provvedimenti sul tema abitativo; oggi in giunta abbiamo approvato quattro nuove misure, presentate dall'assessore Maran, molto importanti per la politica della casa”. Eccole.

Sistemare le case pubbliche

“Nel settore pubblico c'è un problema di case sfitte perché le risorse per sistemarle sono spesso insufficienti. Stiamo quindi stanziando ulteriori tre milioni di euro per ristrutturare 120 di queste abitazioni vuote, che si vanno a sommare alle 4mila già ristrutturate negli ultimi anni".

Assegnare alloggi a chi li ristruttura

“Abbiamo approvato un progetto, che dovrà essere deliberato anche dalla Regione Lombardia, per assegnare alloggi sfitti a lavoratori con un Isee inferiore a 26 mila euro; questi si faranno carico della ristrutturazione, che verrà parzialmente scomputata dal canone e gli alloggi saranno assegnati nell'ambito di progetti che valgono 12 anni. Secondo i nostri calcoli, l'investimento per la ristrutturazione e il costo dell'affitto, portano a un costo complessivo che è inferiore del 50% ai valori di mercato attuali di appartamenti privati nello stesso isolato". "Per testare la misura -avverte Sala - partiremo con 300 alloggi nei quartieri Gallaratese, Niguarda e Barona, ma l'obiettivo è di estenderla rapidamente ad altri 2.000 alloggi. E questa può essere una vera boccata d'aria fresca per giovani lavoratori e lavoratrici che cercano casa in affitto".

Sussidi alle famiglie

La terza misura richiama le politiche adottate dai Paesi esteri per sostenere il diritto alla casa: "In tutta Europa – afferma Sala - ci sono politiche di sussidio agli affitti; l'Italia purtroppo non le ha e quindi oggi abbiamo deciso di destinare un fondo di circa tre milioni per aiutare con un contributo di 250 euro al mese per tre anni a famiglie in affitto, entro una fascia di reddito entro i 30mila euro, cui nasce un figlio nel 2023 e sono residenti a Milano". Questo, rimarca il sindaco, è "un modo per dire come dovrebbe e potrebbe essere organizzato un sussidio per l'affitto nelle grandi città", sottolineando poi che "il problema non è ovviamente solo di Milano, eppure ad oggi questo strumento da noi approvato è il contributo economico più significativo alla natalità che una famiglia riceve in Italia". Ecco perché "alla premier Meloni chiedo di aiutarci a stabilizzarlo nei prossimi anni per i bambini e le bambine milanesi, ma anche di pensare a una misura analoga per tutto il Paese".

Nuovi modelli di gestione 

Illustrando infine la quarta misura, Sala spiega: "Noi non siamo i soli a pensare come garantire il diritto alla casa; sempre più persone stanno studiando da tempo il tema e per questo voglio ringraziare la fondazione Cariplo perché abbiamo approvato un protocollo in cui la fondazione finanzierà studi e analisi per lavorare con il Comune nel definire modelli di gestione nuovi e migliori per le case pubbliche". Quindi l'annuncio di un progetto imminente: "Dal 20 al 22 marzo prossimi, al Base Milano, si terrà il Forum dell'Abitare e lì presenteremo la nostra strategia per la casa a cui lavoriamo da mesi. Ci saranno le azioni che possiamo fare come Comune di Milano e quelle su cui chiediamo l'aiuto delle altre istituzioni e la cooperazione del sistema milanese. Ne discuteremo insieme e poi porteremo la proposta in Consiglio comunale". Perché, conclude, "assieme a tutte le altre istituzioni, vogliamo fare il massimo per creare nuove opportunità per chi cerca casa, per i giovani, le nuove coppie, i figli dei milanesi che vogliono uscire di casa e per chi si trova in difficoltà economica. E lo vogliamo fare non solo mettendoci la faccia, ma anche raccontando quello che facciamo faremo e cercando di dare una dimostrazione tangibile che quando si evidenziano criticità non possiamo fare altro che abbassare la testa e lavorare con approccio politico serio e concreto

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro