Caro affitti a Milano: in 18 mesi canoni in aumento del 3,5%. Studenti e turisti spingono i prezzi

Nonostante gli aumenti crescono anche i contratti: +25% rispetto al 2019

Affitti: aumenta il canone (foto di archivio)

Affitti: aumenta il canone (foto di archivio)

Milano, 8 marzo 2023 – Casa, carissima casa. Ormai è noto, comprare o prendere in affitto un appartamento a Milano costa sempre di più. E anzi, le cose sono collegate: l’aumento del prezzo del mattone insieme all’incremento del costo dei mutui, registrati nel 2022, rendendo più difficile l’acquisto, stanno spingendo sempre più persone verso la locazione. Il risultato? Aumentano anche i canoni d’affitto. Uno scenario col costante segno più che è stato descritto nel Rapporto “La casa in locazione in Italia e in Europa - Focus Milano e Lombardia” presentato oggi a Milano da Scenari Immobiliari e Abitare Co. nel corso del “Forum locazione – tra mercato e società”.

Crescono i contratti di affitto

Nel 2022 si stimano 73.800 nuovi contratti di locazione, il 7% in più sul 2021 e il 25% sul 2019. Le abitazioni con nuovi contratti di locazione rappresentano poco più del 21% delle quasi 345.000 potenzialmente disponibili, per un monte canone annuale complessivo di più di 845 milioni di euro e una superficie di circa cinque milioni di metri quadrati. 

La superficie media delle unità abitative locate è pari a poco più di 67 mq con un canone medio mensile di circa 1.000 euro, che per un monolocale e un trilocale di qualità può arrivare a superare rispettivamente 1.300 e 1.800 euro al mese.

“Il mercato immobiliare a Milano è in crescita - commenta Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – e ha fatto registrare nel corso del 2022 un incremento dei contratti di affitto del 7%. La domanda di affitto è in aumento, i canoni negli ultimi diciotto mesi hanno subito un’evidente accelerazione, più 3,5%. E non dovrebbe stupire considerando che la città è tornata a superare gli 1,4 milioni di abitanti, di cui circa 280 mila stranieri, a cui si aggiunge una parte in continuo cambiamento”.

Crescono anche i canoni d’affitto 

A Milano il canone medio più elevato si registra per i contratti ordinari di lungo periodo (quasi 1.000 euro al mese per un appartamento di circa 67 mq), mentre quello più basso interessa i contratti agevolati concordati (poco più di 750 euro al mese per 75 mq), in crescita rispettivamente del 2,5 per cento e dell’1,1 per cento sul 2021 e del 7,3 per cento e 15,3 per cento rispetto al 2019. I contratti ordinari di lungo periodo e quelli agevolati per studenti mostrano livelli similari di dinamicità con incrementi mediamente prossimi al 7% che, nel corso degli ultimi sette anni, hanno portato i costi per la locazione degli studenti fuori sede a superare i 950 euro al mese per un appartamento di quasi 74 mq, anche se le camere singole in locazione hanno superato ormai le 700 euro al mese.

I contratti per studenti e turisti

La costante crescita dei canoni medi registrata sull’intero territorio comunale è frutto dell’aumento, accanto alla locazione tradizionale, di quella temporanea e turistica rispettivamente trainate da studenti e giovani professionisti e visitatori in costante crescita.

Si stima che nel corso del 2022 a Milano siano stati stipulati quasi 14.000 contratti di locazione di breve periodo, il 3,7 per cento in più rispetto al 2021 e il 33 per cento in più rispetto al 2019: erano circa 7.500 nel 2015, con canoni di locazione in aumento del 6,4 per cento rispetto al 2021 e dell’8,7 per cento rispetto al 2019.

Ma l’aumento dei canoni d’affitto non frena il numero dei contratti, che anche per il 2023 è previsto in crescita.

I quartieri di Milano

Roserio, Stephenson, Quarto Oggiaro / Vialba / Musocco, Bovisa, Dergano, Ortomercato, Monluè / Ponte Lambro e Baggio / Quartiere degli Olmi / Quartiere Valsesia sono alcuni degli ambiti urbani che, da oggi al 2030, vedranno aumentare la loro attrattività nei confronti della futura domanda di locazione milanese. Le previsioni al 2028 vedono una domanda potenziale dei giovani di oltre un milione di case in acquisto e 750mila per la locazione. Il periodo di limitazioni agli spostamenti dovuto alla crisi pandemica ha reso i giovani maggiormente consapevoli delle qualità che dovrà avere la loro casa del futuro. Nelle aree urbane, in particolare, è ritenuta fondamentale la presenza di un balcone, un terrazzo o uno spazio all’aperto privato, una connessione a internet efficiente e stabile, essenziale soprattutto dal momento che il confine tra spazio residenziale e spazio di lavoro è divenuto labile e flessibile.

Se si parla di studenti fuori sede, la distribuzione si concentra prevalentemente a Milano, Roma, Torino e Bologna, che insieme ne ospitano poco più di 200mila ogni anno. Il capoluogo lombardo ne attrae la quota maggiore (ottantamila). Nel Mezzogiorno è Napoli a richiamare il numero più alto di fuori sede (il 17 per cento degli iscritti totali agli atenei della città). L’offerta strutturata di studentati e collegi potrà contare per il prossimo decennio su una domanda annua di oltre trecentosessanta mila studenti. Anche il numero degli gli studenti internazionali sta crescendo in modo significativo (più 7 per cento all’anno), soprattutto a Padova (più 17 per cento) e Roma (più 8 per cento). L’offerta di posti letto è ancora molto bassa e pertanto la maggioranza si rivolge al mercato libero per trovare un’adeguata sistemazione. La conseguenza di questa mancanza d’offerta strutturata è che i canoni di locazione sono fra i più alti d’Europa.