NICOLA PALMA
Cronaca

Contratto Teatro alla Scala, arriva la firma

Intesa dirigenza-sindacati, via libera dopo due anni di trattativa

Il sovrintendente Alexander Pereira

Milano, 30 giugno 2018 - Se ne parla dal primo ottobre del 2014, il giorno in cui l’allora ministro dei Beni culturali Dario Franceschini diede il via libera al provvedimento di autonomia gestionale del Piermarini. Poi ci fu l’Expo, e tutto fu rimandato al termine della maxi stagione con uno spettacolo al giorno. Il confronto tra azienda e sindacati è partito davvero a fine 2015. Con un obiettivo dichiarato: riscrivere le regole interne del teatro per arrivare alla stesura del cosiddetto Contratto Scala, l’accordo che ha limitato all’unico livello aziendale ciò che finora veniva corrisposto ai lavoratori in parte dal contratto collettivo nazionale in parte dall’integrativo.

Un’opportunità legata proprio alla conquista dello status di repubblica indipendente nel panorama delle fondazioni liriche italiane. Un unicum nel nostro Paese, eccezion fatta per l’Accademia di Santa Cecilia. Nel maggio di due anni fa, il primo step: la quadra su un primo nuovo contratto di lavoro (da rinnovare dopo il 31 dicembre 2016), con il 90% dei lavoratori favorevoli al referendum. Ieri sera, al termine di una trattativa durata circa un anno e mezzo e di una settimana trascorsa a limare gli ultimi dettagli, è arrivata la fumata bianca sul cosiddetto «accordo 2.0»: il management di via Filodrammatici, guidato dal sovrintendente Alexander Pereira, e i delegati di Cgil, Cisl, Fials e Uil hanno firmato il documento che sancisce l’intesa definitiva. Accordo sia sulla parte economica (aumenti in busta paga per una media di 150 euro) che su quella normativa, giusto in tempo per la riunione straordinaria del Consiglio d’amministrazione in programma lunedì. Dopo aver corretto al rialzo il budget del 2018 (a quota 127 milioni di euro con bilancio comunque annunciato in pareggio) per coprire il surplus di uscite legato all’entrata in vigore del nuovo contratto, dopodomani i membri del board dovranno ratificare tutto, in vista dell’esame da parte della Corte dei Conti.

Dopo l’estate, con ogni probabilità, i sindacati chiederanno ai quasi 900 dipendenti della Scala di esprimersi sull’accordo raggiunto: verosimilmente verrà utilizzata la formula del referendum (caldeggiata dalla Cgil), con il «sì» dato in netto vantaggio. Si tratta di un passaggio storico per il Piermarini: per la prima volta in Italia, una fondazione lirica gestirà in house le questioni legate al trattamento economico del personale. Senza dimenticare il fatto che questa trattativa è stata pure l’occasione per affrontare temi legati alle nuove tecnologie e giocoforza non contemplati nei precedenti accordi: ad esempio, azienda e sindacati hanno trattato il nodo delle dirette in streaming sul web, così da consentire in futuro al teatro di trasmettere rappresentazioni di appeal mondiale come la Prima del 7 dicembre anche sulle piattaforme on line.