NICOLA PALMA
Cronaca

Consulenze esterne, assolto prof del Politecnico

La Corte dei Conti ha respinto una richiesta di risarcimento da 148mila euro. La condanna a maggio del super tecnico Anghileri

di Nicola Palma

L’attività di consulenza è stata ritenuta "di limitata consistenza e del tutto saltuaria e occasionale", visto che si è tradotta in "soli tre incarichi dai quali sono stati ottenuti emolumenti contenuti e nettamente inferiori rispetto a quelli derivanti dal rapporto di lavoro con il Politecnico di Milano". Per questo, la Corte dei Conti ha “assolto“ il docente Mariano Corso e respinto una maxi richiesta di risarcimento da quasi 148mila euro. Gli accertamenti della Procura sono partiti nel settembre 2018, sulla base di una segnalazione della Finanza.

I magistrati hanno ipotizzato che il prof del Dipartimento di Ingegneria gestionale, che "aveva optato per il regime lavorativo a tempo pieno" dal 27 dicembre 2006, avesse, tra il 2012 e il 2014, "indebitamente affiancato al rapporto in essere con l’università una consistente attività professionale esterna in assenza di autorizzazione e comunque incompatibile con lo status di professore universitario a tempo pieno". Esclusi gli "emolumenti percepiti" per le lezioni alla Graduate School of Business, per le quali Corso chiese (e ottenne) nel 2011 l’autorizzazione dell’ateneo, la Procura ha contestato al docente il roadshow per lo Smau 2010 in favore della società Ict&Strategy srl (11.520 euro) e le tre consulenze alla società P4I per lo sviluppo di app informatiche di data storage e per la revisione dei sistemi informativi di Costa Crociere (51.974 euro). Totale: 63.494 euro. Di più: i magistrati hanno aggiunto la differenza retributiva tra tempo pieno e tempo definito (84.282,70 euro), accusando Corso di aver "destinato una significativa parte delle proprie energie lavorative all’espletamento degli incarichi esterni". Il prof ha contestato la linea della Procura, sostenendo che le prestazioni "avrebbero avuto natura consulenziale in un ambito scientifico rientrante nelle proprie competenze universitarie e, come tali, ammesse dall’ordinamento generale e da quello interno del Politecnico". I legali del docente hanno puntato sulla riforma universitaria del 2010, che da un lato ha confermato "il divieto per i professori a tempo pieno di svolgere attività libero-professionale", ma dall’altro "avrebbe contestualmente ammesso che tale divieto fosse compatibile con la possibilità di svolgere liberamente e con retribuzione attività di valutazione e di referaggio, attività di collaborazione e divulgazione scientifica e, significativamente, attività di consulenza esterna". Una linea condivisa dalla Corte, che ha ritenuto che le attività extramoenia di Corso abbiano avuto i crismi della saltuarietà e dell’occasionalità e rilevato che le consulenze per Ict&Strategy e P4I sono risalenti a un periodo antecedente a quello preso in esame (2010-2011).

Conclusione: niente risarcimento e verdetto destinato a fare giurisprudenza. Sì, perché il tema è molto dibattuto e riguarda decine di professori universitari. Non sempre le decisioni sono andate in questa direzione: prova ne è la sentenza del maggio scorso, che ha condannato il professor Marco Anghileri, uno dei massimi esperti mondiali di sicurezza stradale e direttore scientifico del laboratorio di crash test al Politecnico Bovisa, a risarcire 774mila euro.