Consegna del Panettone d’Oro Premio a Giannella del Museo Maio

Ovvero il Museo dell’arte in ostaggio che espone installazioni sulle opere d’arte trafugate dai nazisti

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di Monica Autunno

Anche Cassina de’ Pecchi sul palco del Teatro Parenti per l’assegnazione del premio alla virtù civica Panettone d’Oro, premiato il giornalista e scrittore cassinese Salvatore Giannella, l’ideatore e creatore del Museo Maio: ovvero il Museo dell’arte in ostaggio, che, dal 2015, racchiude ed espone pannelli, installazioni interattive per studenti e documentazione visiva sulle opere d’arte trafugate dai nazisti durante la guerra e l’occupazione. "Con la memoria si vince - così Giannella, che sul tema ha all’attivo ricerca, studi e pubblicazioni - l’ho sempre creduto, lo ripeto ancora una volta. Questo museo è una creatura che può riservare ancora molte sorprese. E quello del destino dell’arte in guerra un filone di studio fondamentale". A Milano, per la consegna del premio a Giannella, il sindaco di Cassina Elisa Balconi e l’assessore alla Cultura Lucia Marino, ma anche una delegazione dell’amministrazione comunale precedente, "li ringrazio tutti - così Giannella - rispettivamente per aver avviato il progetto e poi per averlo rilanciato e rinforzato con una biblioteca specializzata". Il premio è stato assegnato con la seguente motivazione: "Il Museo Maio dal 2015 valorizza la memoria e la cultura a Cassina de’ Pecchi. Un impegno personale diventato un progetto condiviso della comunità, attraverso la ricerca storica e le azioni per recuperare i capolavori trafugati dai nazisti durante la seconda guerra mondiale". Sono 1641, ad oggi, le schede delle opere "scomparse" censite nelle tabelle del Maio. "Sino a sette anni fa - così Giannella - erano 1653. In questi anni il lavoro di ricerca e indagine ha prodotto i suoi frutti, molte opere sono tornate a casa". Una storia? "Quella, nota a molti, del quadro Il vaso di fiori del pittore olandese Van Huysum, rubato dai nazisti nel 1944, tornato a Firenze nel 2019, dopo 75 anni. Un caso mediatico: a sollevare la questione del trafugamento, e avviare la macchina della restituzione, era stato il direttore, peraltro tedesco, degli Uffizi. Ogni opera ha la sua storia. Mi piacerebbe, ci piacerebbe, che il nostro piccolo museo potesse dare un contributo". Il Maio celebre anche oltre confine. Fra gli eventi degli ultimi anni la mostra, nel 2021, dell’artista francese Valerie Rauchbach, autrice di opere ispirate ai capolavori trafugati.

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