Confessa dopo più di 3 mesi "Ho difeso la mia compagna"

Alvardo Agaraj, 22enne albanese, uccise Abderrahimi Elkharmoudi, marocchino di 45 anni fuori dal bar Agorà

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di Roberta Rampini

Ha confessato dopo tre mesi Alvardo Agaraj, 22enne albanese, accusato dell’omicidio di Abderrahimi Elkharmoudi, marocchino di 45 anni, avvenuto fuori dal bar Agorà di piazza Libertà a Cornaredo, nella notte tra il 23 e il 24 ottobre scorso. Interrogato dal pm del Tribunale di Milano, Pasquale Addesso, titolare dell’inchiesta, l’albanese, difeso dagli avvocati Barbara Kolakowska e Amedeo Rizza, ha raccontato che temeva che quell’uomo potesse uccidere la sua fidanzata, con la quale aveva avuto una lite dentro il bar e che lui stesso sarebbe stato vittima di una tentata aggressione perché avrebbe cercato di ferirlo per tre volte con un coltello.

Prima di tornare al bar una seconda volta quella notte – ha raccontato l’albanese che è detenuto nel carcere San Vittore a Milano – ha preso da casa una pistola, temendo che la sua compagna fosse rientrata nel locale e che il marocchino ancora là potesse aggredirla. Appena il 45enne l’ha visto avvicinarsi, stando alla versione dell’indagato, è uscito dal locale e ha cercato di colpirlo con un coltello. E lui ha sparato due volte con il revolver, al petto e all’addome, "così impari a rispettare le donne". Non credeva di averlo ucciso, ha detto, Agaraj si era poi allontanato e la notte stessa dell’omicidio era fuggito in auto in Belgio con la fidanzata. Due giorni dopo era rientrato in Italia e si era presentato alla caserma dei carabinieri della compagnia di Corsico dove era stato sottoposto a fermo come indiziato di delitto per omicidio volontario. Agaraj nel frattempo era stato arrestato anche per un presunto caso di violenza sessuale di gruppo.

La vittima dell’omicidio, che viveva a San Pietro all’Olmo, era un volto noto alle forze dell’ordine, frequentava la piazza e quel bar. Quella domenica sera, dopo essere stato ferito dai colpi di pistola, è riuscito ad alzarsi e a trascinarsi fino alla propria auto parcheggiata poco distante. Ha fatto qualche centinaia di metri, poi è svenuto. Sono stati i residenti a chiamare il 112 raccontando di aver sentito colpi di pistola. In piazza Libertà non c’era nessuno ma poco distante i carabinieri hanno notato un’auto ferma in mezzo alla carreggiata, a bordo c’era il marocchino incosciente e con il capo riverso sul volante, in mano aveva il coltello a serramanico. L’uomo, nonostante i tentativi di rianimazione è morto all’ospedale San Carlo.

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