Che pasticcio il concorso per i prof: in arrivo una pioggia di ricorsi

Errori nelle domande, ambiguità nelle risposte e disparità di trattamento nella prova dedicata alle Stem

Dal 3 al 5 maggio migliaia di insegnanti hanno tentato la prova

Dal 3 al 5 maggio migliaia di insegnanti hanno tentato la prova

Milano - Si prospetta una pioggia di ricorsi per il concorsone indetto per assumere insegnanti nelle materie Stem, acronimo di Science, Technology, Engineering e Mathematics.

Dal 3 al 5 maggio, migliaia di aspiranti insegnanti, molti dei quali precari della scuola che già insegnano queste materie, hanno affrontato la prova scritta, lasciapassare necessario per accedere all’orale e sperare di accedere ad uno dei 449 posti a disposizione in Lombardia (1.686 in Italia, per i quali si sono candidati in 37mila). Ma sulla strada per il ruolo, molti lamentano di aver trovato più ostacoli del dovuto, a partire dal divieto, comunicato pochi giorni prima dell’esame, di usare carta e penna per fare i conti. Alle polemiche della vigilia per un obbligo considerato assurdo, si aggiungono quelle per una presunta disparità di trattamento non solo fra Regioni, ma anche fra commissioni, visto che alcune hanno concesso l’uso di fogli per fare i conti e tracciare piani cartesiani.

La questione non è di poco conto, perché se è vero che, secondo il Ministero, i quesiti sono stati posti in modo che potessero essere fattibili anche senza carta e penna, è altrettanto vero che molti candidati si sono dovuti arrangiare per poter arrivare alla risposta (la maggior parte con le mani, tracciando linee in aria, ma c’è anche chi si è ingegnato ed è riuscito a creare diagrammi con la collanina). "Se avessi avuto carta e penna sarebbe andata diversamente, fare scomposizioni a mente non è facile, immaginare piani cartesiani altrettanto", commenta Martina, candidata per la classe di concorso A28. Oltre a questa problematica comune, praticamente da ogni turno sono arrivate segnalazioni di domande formulate in modo ambiguo, che hanno fatto la differenza per chi non ha superato l’esame per un punto.  Ad esempio, in una domanda è stato usato il connettivo logico XOR seguito da una lettera “e“ accentata per errore, che rendeva la frase senza senso logico. C’è stato il caso di una domanda con due risposte uguali e di una, su un grave in caduta libera, che non avrebbe avuto alcuna risposta corretta tra quelle multiple proposte.

"Abbiamo ricevuto molte segnalazioni – conferma Luisa Treccani, segretaria Cisl Scuola Brescia – abbiamo indirizzato tutti verso il legale, per capire se fare ricorsi individuali o collettivi, a seconda delle casistiche. Non c’è altra strada". Nel marasma di prove e ricorsi, la “beffa“ è che ancora non sono stati indicati i tempi di assunzione per chi riuscirà a passare l’orale né, tanto meno, sono aperte le scelte delle sedi. "C’è almeno la speranza di mettersi in prima fascia con riserva o lo stiamo facendo sperando in “finestre“ del tempo del non si sa quando?", la richiesta sconsolata di Elisa, aspirante prof di ruolo.

 

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