
Andrea Mascoli, proprietario della vicina osteria, indica la centrale 'fallita'
Milano, 22 dicembre 2016 - «Mi ricordo il giorno dell’inaugurazione, sembrava tutto così bello, avvenieristico, con anche un battello che era riuscito a navigare sfruttando il sistema idraulico della chiusa. Un anziano mi disse in milanese: “Guardalo oggi, perché non lo vedrai mai più”. Aveva ragione». Andrea Mascoli, che gestisce l’Osteria della Conca Fallata di via Chiesa Rossa dopo aver raccolto il testimone dal padre, succeduto al nonno, osserva con rassegnazione e un filo di rabbia la turbina inaugurata dieci anni fa proprio nella storica Conca, lungo il Naviglio Pavese. Un progetto in grande, e lodevole: una centrale idroelettrica gestita da A2A, costata circa 2,5 milioni di euro, che aveva portato con sé pure il restyling di tutto il complesso e un sistema per la rimozione dei rifiuti. Tutto nato per produrre energia pulita (2 milioni di chilowattora annui) grazie alla mini-cascata che si forma in quel punto essendoci un dislivello: 4,80 metri di “salto”. Energia che avrebbe dovuto illuminare 500 case e 20 chilometri di strada.
«Tutto bello, peccato che il sistema abbia funzionato meno di due anni», sottolineano i cittadini. «Quest’opera è l’emblema dello spreco di denaro pubblico». La turbina è ferma, la casupola di cristallo è stata danneggiata dai vandali ed è circondata da cartacce e bottiglie di plastica. Fermo pure il sistema che avrebbe dovuto eliminare i rifiuti dalle acque, in primis i resti di piante acquatiche trascinate fino alla turbina. Si vedono solo i cassonetti, al centro di una struttura che ricorda una gabbia. «Noi la chiamiamo “ragno”. Non è bella a vedersi, e soprattutto non serve più a nulla. Tanto varrebbe ripristinare il luogo originario», continua Mascoli. Così come appare nelle foto d’epoca, anni Sessanta, alcune con Cochi e Renato. «Non vanno nemmeno le luci». Ad animare il posto, solo qualche sparuto pescatore che cerca di catturare pesci nonostante i divieti.
Dal Consorzio Villoresi, responsabile del canale, rispondono che il sistema si è bloccato perché a lungo andare non riusciva a smaltire il quantitativo di alghe che si depositavano sulle griglie. Da A2A arriva però una buona notizia: sono allo studio ipotesi per far rivivere la mini-centrale e, compatibilmente con l’iter autorizzativo, entro la fine del 2017 l’impianto tornerà in funzione. Un lieto fine che farebbe bene al quartiere, da anni in attesa. «Abbiamo organizzato diversi incontri e una riunione straordinaria con tutte le realtà interessate – fa sapere Aldo Ugliano, consigliere comunale del Pd, ex presidente del CdZ 5 – per capire se c’era modo mettere a frutto l’investimento fatto».