
L’assessore comunale alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, 64 anni
Dopo le dimissioni dei membri indagati della Commissione comunale Paesaggio per il caso di piazza Aspromonte, ecco le nuove regole fissate dalla Giunta di Palazzo Marino per selezionare i componenti del prossimo organismo. L’esecutivo ha approvato una delibera di aggiornamento del Regolamento della Commissione comunale Paesaggio, che entrerà in vigore a seguito del necessario passaggio in Consiglio comunale. L’obiettivo è garantire maggior trasparenza, alternanza ed eliminare i casi di conflitto di interessi.
Ma ecco le principali integrazioni e modifiche introdotte dalla delibera rispetto al regolamento vigente. La prima. L’avviso pubblico per la selezione dei componenti della Commissione verrà rivolto a tutti i professionisti in via diretta e non più tramite Ordini professionali, Collegi, Associazioni professionali, Università, Sovrintendenze e Associazioni, come accaduto finora.
La seconda. I candidati devono aver maturato una qualificata esperienza, almeno decennale (e non più triennale) se laureati, e di almeno 12 anni (e non 5) se diplomati, nell’ambito della libera professione, della carriera universitaria o in qualità di pubblico dipendente. La terza. Il presidente, oltre all’abilitazione all’esercizio della professione, dovrà aver maturato una qualificata esperienza almeno decennale come libero professionista o pubblico dipendente nell’ambito della tutela e valorizzazione dei beni paesaggistici.
La quarta. Il numero dei commissari da 15 viene riportato a 11 per rendere più efficace la composizione del parere e limitare il ricorso alle sottocommissioni, anche a seguito del fatto che nessuno dei componenti – e non più la metà più uno – potrà ricoprire incarichi professionali nel territorio comunale di Milano negli anni di mandato. Quest’ultima indicazione viene estesa anche ai successivi 18 mesi dalla cessazione della carica. Questo per eliminare alla radice le possibilità di casi di conflitto di interesse in presenza di professionisti che esercitano nello stesso contesto lavorativo dei progettisti degli interventi che esaminano in sede di Commissione o di eventuali committenti che operano sul territorio comunale. Ridotto anche il numero di anni di carica della Commissione, da 4 a 3, per generare una maggiore alternanza.
"Le modifiche – si legge in una nota del Comune – si sono rese necessarie a seguito delle indagini condotte dalla Procura e in particolare dell’ordinanza dell’ufficio del Gip del 21 febbraio scorso sui criteri di nomina. Il clima che si è venuto conseguentemente a creare negli ultimi mesi ha fatto venir meno le condizioni per un sereno svolgimento dei lavori della Commissione".