
“Ci svegliamo, solleviamo le tapparelle e ci sentiamo osservati. È un po’ come vivere in un museo". Lorenzo De Angelis si affaccia insieme alla moglie Rossana e alla figlia Alma, di 6 anni e mezzo, al balcone di casa. Ammira la facciata arcobaleno con i volti di 200 persone "che hanno fatto la storia dei diritti umani e civili" e si sente pieno di orgoglio. "Io sono qui, vicino a loro, che mi spronano a diventare una persona migliore".
Il balcone è all’angolo tra via Ortica e via San Faustino, al centro del quartiere trasformato in un museo a cielo aperto grazie all’associazione OrMe-Ortica Memoria e agli artisti di OrticaNoodles che a poco a poco hanno dipinto la storia del Novecento milanese sui muri della zona. E adesso sono 25 le opere di arte urbana realizzate, tra le più grandi d’Italia.
L’ultima, il “murale dei diritti”, è proprio sulla palazzina tra le vie Ortica e San Faustino ed è stata inaugurata la settimana scorsa. "Questo spazio – spiega Lorenzo De Angelis, che è un impiegato di 42 anni – è una vetrina importante, un edificio ad angolo che spicca entrando nel quartiere, di fianco all’antica chiesetta e alla piazza. È come un faro. E quest’opera mi auguro possa illuminare le vite di tutti. Tanti si fermano sul marciapiede di fronte con lo sguardo rivolto al muro. Mi piace che la nostra casa sia come un museo".
Un punto visibile, che non è stato riempito di pubblicità ma di arte: "Avremmo potuto pensare a “monetizzare“, certo. Ma l’arte ha un altro valore, non quantificabile". L’abitante spiega anche che "non è stato semplice ottenere la maggioranza tra i condòmini di questa casa di ringhiera, perché tanti erano affezionati al “giallo Milano“ della facciata. Peccato che spesso il muro venisse spesso deturpato da scritte di vandali lasciate con le bombolette spray o da volantini e adesivi appiccicati senza ritegno. Adesso ci auguriamo che l’arte mantenga anche il decoro".
E non ha dubbi sul personaggio che preferisce, tra quelli rappresentati: "Il giornalista Giancarlo Siani, assassinato dalla camorra. Per me, che sono campano, è anche un richiamo alla mia terra. Vivo a Milano ma non dimentico le radici". Tra i volti, quelli di tanti milanesi illustri: il fondatore della Croce Rossa Italiana Cesare Castiglioni, Riccardo Bauer, artefice della rinascita della Società Umanitaria, la pedagogista Giuseppina Pizzigoni, Elda Mazzocchi Scarzella, che istituì, a Milano, un Centro di assistenza per le madri arrivate dai campi tedeschi con figli concepiti durante la prigionia offrendo assistenza alle reduci e dando vita al Villaggio della madre e del fanciullo.
E ancora, Gianni Delle Foglie, pioniere, insieme al compagno Ivan Dragoni, delle unioni omosessuali in Italia, Alessandra Kustermann, prima donna primario della Clinica Mangiagalli e fondatrice del primo Centro antiviolenza e di un Pronto soccorso per le vittime di violenza sessuale e domestica, i fondatori di Emergency, Gino Strada e Teresa Sarti, l’astronauta Samantha Cristoforetti, prima donna europea comandante della Stazione spaziale internazionale, e tanti altri. Il murale è stato realizzato con il contributo di Croce Rossa Italiana-Comitato di Milano, Cooperativa Antonietta e Cooperativa edificatrice Ortica.
Anche la piccola Alma è molto contenta di vivere in una casa-museo: "Ogni volta che usciamo – racconta il papà – vuole guardare la facciata. E ogni volta che torna a casa le brillano gli occhi, vede quest’opera come qualcosa di speciale. Mentre gli artisti dipingevano, senza impalcature fisse, si fermava a fare loro domande. Era impaziente che dipingessero anche la parte vicino casa nostra e una volta ha chiesto.“Quando farete anche il nostro balconcino?“". Adesso OrMe e Orticanoodles andranno avanti: l’obiettivo è arrivare a 30 dipinti. E altri abitanti si sentiranno parte di un’opera d’arte.
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