
L'articolo analizza il fenomeno dei crediti deteriorati e le implicazioni per i debitori quando i debiti vengono ceduti a terzi. Si discute la possibilità di negoziare un saldo e stralcio e le considerazioni da tenere in considerazione in tali situazioni.
Pillitteri
Ricevere richieste di rimborso da una società diversa da quella con cui si era contratto un finanziamento, magari molti anni prima, è diventata, ormai, un’esperienza piuttosto diffusa. Si tratta dei cosiddetti NPL. L’acronimo inglese sta per not performing loans che, tradotto in italiano, significa “crediti deteriorati”. Sono quei crediti (derivanti da mutui e prestiti) che l’istituto finanziario valuta non recuperabili. Accumularne troppi diventa un peso per i suoi bilanci e pregiudica la possibilità di erogare altri crediti. E quindi cosa fa? Li cede a terzi. Che li comprano a un valore inferiore. E, poi, “tornano alla carica” con il debitore. L’istituto, comunque, un po’ di liquidità l’ha incassata. E ha alleggerito i suoi bilanci. Il cessionario ha in mano un credito che potrà fruttargli più di quanto ha pagato la cessione. Ma il debitore? Come deve comportarsi con il nuovo titolare? Se si tratta di un unico debito ceduto potrà cercare un accordo e proporre il cosiddetto saldo e stralcio. "So che hai comprato a molto meno. E io ti propongo un po’ di più". Purtroppo non è dato sapere a quale percentuale del debito originario sia avvenuta la cessione. Tenuto conto, peraltro, che si tratta di acquisti in blocco che interessano decine di migliaia di posizioni in sofferenza. Potrebbe essere l’80% (e, allora, lo sconto sarà poca cosa). Oppure il 20% (e, allora, le cose cambiano). Il valore della cessione dipende dalle garanzie che si porta dietro il debito. Se il debitore ha un immobile di pregio, ad esempio, il valore sarà alto. Se non ci sono beni al sole molto ma molto meno. Dunque un saldo e stralcio potrebbe rivelarsi molto conveniente. Oppure restare impraticabile perché troppo oneroso. Se i debiti ceduti, poi, sono più di uno è sconsigliabile avventurarsi in plurime trattative. Arrivare a un closing con tutti è assai arduo. In questi casi diventa consigliabile valutare se avviare una procedura per sovraindebitamento prevista dalla l.3/2012. Che risolve una volta sola con tutti.
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