MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

Colpo di spugna sui divieti. Il giudice dà ragione ai gestori dei minimarket. Resteranno aperti di sera

Rozzano, bocciata l’ordinanza della nuova Giunta Ferretti. "Sproporzionata". Risultato? Gli esercenti potranno tenere su la saracinesca fino alle 22 . "Il problema è l’abuso di alcol, non il fatto che i negozi lavorino a tarda ora".

Sopra, l’ordinanza bocciata dai giudici amministrativi; a destra, primo da sinistra, il ricorrente Hossain Shahadat

Sopra, l’ordinanza bocciata dai giudici amministrativi; a destra, primo da sinistra, il ricorrente Hossain Shahadat

Hanno presentato ricorso contro l’ordinanza comunale firmata dal sindaco Mattia Ferretti, che imponeva la chiusura dei minimarket alle 19.30. Si tratta di sette titolari di attività commerciali etniche, che si sono rivolti allo studio legale dell’avvocato Leonardo Bardi e hanno ottenuto dal Tar la sospensione del provvedimento. Da oggi, dunque, potranno riaprire i propri negozi fino alle 22, come previsto dagli orari ordinari di esercizio.

Il giro di vite promosso dall’amministrazione comunale è così durato meno di una settimana. Al centro del ricorso c’è la convinzione che l’ordinanza sia ingiustamente penalizzante per un’intera categoria di esercenti. Uno dei ricorrenti, Hossain Shahadat, aveva già dichiarato che i minimarket si erano adeguati a una precedente ordinanza, che vietava la vendita di alcolici.

Tuttavia, la chiusura anticipata alle 19.30 avrebbe comportato un grave danno economico, colpendo anche la vendita di altri prodotti del tutto legittimi. Nel ricorso si evidenzia come la situazione di degrado, a cui l’ordinanza fa riferimento, si protragga da anni, e che gli unici fatti nuovi – come riportato dallo stesso documento comunale – sarebbero: "Nel corso di un controllo presso un esercizio di vicinato è stato riscontrato un espediente volto ad eludere i controlli: il negoziante occultava birre refrigerate in una cantina, prelevandole di volta in volta e nascondendole in uno zaino per non esporle". L’altro caso è "una rissa in piazza Fontana tra persone in stato di alterazione alcolica, che hanno utilizzato bottiglie di vetro come corpi contundenti".

Due episodi che, secondo il Comune, avrebbero giustificato la misura restrittiva. Ma i ricorrenti contestano la proporzionalità del provvedimento, ritenendolo eccessivamente penalizzante: "Il problema è l’abuso di alcol, non l’apertura dei negozi. La soluzione dovrebbe essere il controllo sulla vendita delle bevande alcoliche refrigerate, che i ricorrenti già non possono vendere in nessun orario. Inoltre, rispettano l’obbligo di apertura nella fascia oraria 6-22. Ora si impone loro un’ulteriore limitazione dopo le 19.30, pur vendendo solo prodotti non alcolici in quella fascia oraria. Si tratta quindi di una restrizione doppia, ora fortunatamente sospesa".

Al momento, dal Comune non è giunto alcun commento ufficiale. Tuttavia, è certo che l’amministrazione farà valutare il ricorso ai dirigenti dei settori competenti, ribadendo l’intenzione – già annunciata in più occasioni – di proseguire nella linea di contrasto al degrado urbano.