
Andrea Ronchi apre il suo armadio con le centinaia di maglie del Milan
Milano, 11 settembre 2017 - E' tifoso rossonero da una vita e finora ha collezionato più di 500 maglie indossate dai calciatori del Milan in partite ufficiali. Andrea Ronchi ha 40 anni ed è nato in provincia di Brescia. Fa l’imprenditore e ha una passione smodata per le maglie del «Diavolo».
Da quanto tempo tifa Milan?
«Nella mia famiglia sono tutti milanisti, quindi sono rossonero fin da bambino. Ma tifo anche Brescia e infatti la mia prima partita allo stadio fu un Brescia-Milan di metà anni ‘80».
Quando ha deciso di collezionare maglie?
«Ho cominciato ad appassionarmi di maglie nell’89 con una pubblicità della Ferrero: con una raccolta punti regalavano le magliette. Più avanti ho scoperto con internet che c’era una bella differenza tra le maglie indossate in partita dai calciatori e quelle vendute in negozio, così ho regalato o dato via le maglie che avevo».
La prima maglia della nuova collezione?
«È stata quella di Shevchenko della stagione 2000-01. Mi ha aiutato molto internet negli acquisti, soprattutto all’inizio».
Adesso quante ne ha?
«Del Milan ne ho 525, dagli anni ‘60 ad oggi. La prima è una del 1961-62 indossata da Cesare Maldini».
Quella a cui tiene di più?
«È la maglia della finale di Coppa Campioni 1989-90 contro il Benfica a Vienna, che ho cercato per anni. È la maglia numero 14 di Massaro, che entrò al 72esimo minuto al posto di Ancelotti. Dopo questa partita in aeroporto rubarono tutte le borse dei giocatori del Milan e andarono perse tutte le maglie della partita. Ma sono riuscito a trovare un ex giocatore del Benfica che aveva scambiato la maglia con Massaro. Alla fine l’ho portata a casa».
Come si conserva una grande collezione?
«Al momento le ho in una stanza nell’armadio. Alcune piegate e altre appese. Quelle più delicate in lana le ho piegate e messe in scatole con l’anti tarme; le altre in poliestere le ho appese. A breve le trasferirò in azienda per tenerle tutte appese. Dedicherò alla collezione un doppio stanzone, su due piani, di circa 100 metri quadri. Vedrò come organizzare la cosa con l’architetto».
Come ci si difende dalle truffe online? Ci sono modi per riconoscere se una maglia è stata davvero indossata in partita?
«Conta molto la fonte da cui si acquista. È molto difficile riconoscere se le maglie moderne siano match worn o meno, ormai le rifanno in modo perfetto. Io acquisto solo da canali che mi sono costruito in questi anni. In passato ho collaborato con il Milan e me le davano direttamente loro».
Cosa faceva al Milan?
«Quando c’è stata la finale di Champions League a Milano, due anni fa, sono stato contattato per allestire una mostra a Casa Milan di maglie delle finali vinte dai rossoneri. Io ne ho 6 su 7, mi mancava la prima che ha messo un’altra persona. E da lì è nata una collaborazione, poi è scaduto il contratto perché c’è stato il passaggio societario».
Quanto si arriva a spendere per una maglia indossata in partita?
«Adesso il mercato è cambiato. Quando ho iniziato, addirittura te le regalavano o costavano 100/200 mila lire. Adesso, con il mercato globale di internet, hanno prezzi esorbitanti. Una maglia recente può arrivare anche a mille euro. Quella che ho pagato di più 5/6mila euro, ma a quella cifra lì sono arrivato solo per la maglia di Massaro della finale».