Cocaina, soldi e musica anti-sistema: preso NuFlex, il rapper di via Quarti

Il ventiquattrenne arrestato dalla Squadra mobile al Portello. Da Rondo a Neima Ezza, tutti gli artisti finiti nei guai

Cocaina (foto d'archivio)

Cocaina (foto d'archivio)

di Nicola Palma

"Qua crescono in fretta i bambini. Di Baggio, via Creta, Mar Nero, Scanini. Qua crescono e muovono i kili. Per fare più soldi, per fare dindini". Rime baciate tratte dal pezzo più noto e cliccato: tre minuti e 31 secondi di inno al suo quartiere, Baggio. Il videoclip conta quasi trecentomila visualizzazioni su Youtube: ragazzi che spacciano, pestaggi, bande sui tetti, passamontagna, armi finte e il racconto della periferia difficile all’ombra scalcinata dei casermoni popolari di via Quarti. Lì dove è nato e cresciuto. Lo scorso weekend, il ventiquattrenne Naoufi Boussikin, noto ai fan del rap con il nome di NuFlex (anche se di mestiere fa il cameriere), si è aggiunto al lungo elenco di artisti che negli ultimi anni hanno accumulato guai assortiti con la giustizia, assottigliando sempre di più quella ormai impercettibile linea rossa che separa la realtà della vita vera dalla finzione delle pose da gangster e dalle frasi a effetto sulle "facce tagliate", su "quello che voglio lo faccio anche se alla gente non piaccio" e "su ogni fratello che sta a San Vittore".

Ora a San Vittore ci è finito pure lui: il giudice della direttissima ha convalidato l’arresto per detenzione di stupefacenti e disposto la custodia cautelare in carcere anche per i due complici, il ventitreenne monzese Anthony Grelle e il quarantatreenne Gianluca Potenza. La storia inizia sabato: gli agenti della sezione "Crimine diffuso" della Squadra mobile, in servizio anti-spaccio in zona Portello, notano due persone, poi identificate per Boussikin e Potenza (entrambi con precedenti specifici), che stanno parlottando sul marciapiedi di via Marco Antonio Colonna, fermi davanti all’ingresso di uno stabile. I poliziotti in borghese, coordinati dal dirigente Marco Calì e dal funzionario Massimiliano Mazzali, capiscono che stanno aspettando qualcuno e decidono di appostarsi poco lontano per monitorarne i movimenti. In effetti, qualche minuto dopo si ferma un’auto, guidata da Grelle. Appena vede la macchina, NuFlex si muove: apre lo sportello lato passeggero, sale a bordo, prende un pacco e riscende. Poi il pacco finisce nelle mani di Potenza, che insieme a Boussikin si infila nel palazzo a due passi da viale Serra in cui risulta domiciliato. Finita? No, perché il rapper ricompare in strada qualche minuto dopo: si avvicina nuovamente all’auto e consegna una busta a Grelle. È in quel momento, a scambio avvenuto, che scatta il blitz della Mobile: la busta con 8mila euro viene recuperata sotto il sedile della macchina, mentre altri 2mila vengono trovati nella tasca del giubbotto di NuFlex. Di più: in casa di Potenza, o meglio dietro un materasso in cantina, gli agenti scovano i 380 grammi di cocaina appena consegnati. Conclusione: tutti e tre in cella.

Non è la prima volta, nel recentissimo passato, che le indagini delle forze dell’ordine accendono i riflettori sul presunto lato criminale di musicisti emergenti: basti ricordare che solo sei giorni fa la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per Baby Gang, Neima Ezza e Samy Free, accusati a vario titolo di quattro rapine andate in scena tra piazza Vetra, le Colonne di San Lorenzo e Vignate. Sempre Baby Gang, come l’amico Rondo da Sosa (il leader del collettivo di San Siro SevenZoo), è stato bandito dai locali di Milano fino all’agosto 2023 per effetto del Daspo Willy emesso dal questore Giuseppe Petronzi. Senza dimenticare la sparatoria dell’8 gennaio in piazza Monte Falterona e il processo con rito abbreviato che vedrà alla sbarra il trentaduenne Kappa 24K e l’ex ras di via Fleming Carletto Testa.

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