
Cinquemila pastiglie di ecstasy: "Un posto te lo trovo subito". Il covo affittato per una notte
"Se non sai dove nasconderli, lo sai che io un posto te lo trovo subito". Ed effettivamente, il nascondiglio per tenere al sicuro sacchetti con dentro 5mila pasticche di ecstasy, un ventiduenne italiano residente nel Comasco e con precedenti per stupefacenti, lo ha trovato: un appartamento di viale Zara, che ha affittato per una notte, tra giovedì e venerdì, insieme all’amico che aveva il “tesoro“ di droga, un ventottenne svizzero incensurato. Ma il risveglio è stato amaro per i due giovani pusher perché ad attenderli sul pianerottolo hanno trovato la polizia, che li ha arrestati per detenzione illecita di sostanze stupefacenti in concorso.
In azione gli agenti della Squadra investigativa del Commissariato Garibaldi Venezia diretti da Angelo De Simone che, durante indagini finalizzate a contrastare lo spaccio di droga in zona, hanno individuato l’appartamento di viale Zara come possibile nascondiglio estemporaneo. Quindi venerdì alle 8 si sono appostati sul pianerottolo del palazzo in questione, in attesa che qualcuno uscisse. Poco meno di ore dopo, alle 9.50, dalla porta sono usciti i due ragazzi: gli agenti, dopo essersi qualificati, sono passati alle perquisizioni. Nello zaino del ventottenne hanno trovato e sequestrato due buste di plastica trasparenti termosaldate contenenti pastiglie di colore blu a forma triangolare per un peso totale di oltre 1.600 grammi. Raccolto anche un foglietto di carta contenente un grammo di Mdpv (sempre una sostanza psicoattiva con proprietà stimolanti) che il giovane svizzero ha prelevato dalla tasca dei suoi pantaloni per poi farla cadere a terra nel tentativo di disfarsene, sperando di non dare nell’occhio. Ma i poliziotti lo hanno colto sul fatto. In uno zaino sempre del ragazzo c’era anche anche una pastiglia blu da 0,40 grammi marchiata con un simbolo a forma di teschio, che aveva le caratteristiche del “catinone sintetico“, altra sostanza psicoattiva. Ancora: nel taschino del gilet indossato dal complice ventiduenne, i poliziotti hanno trovato un contenitore in metallo contenente una bustina di plastica con 1,70 grammi di Mdpv e, all’interno della sua giacca, altre dosi della stessa sostanza per un totale di 1,25 grammi.
Controllati anche gli smartphone dei due. In questo modo gli agenti hanno scoperto una conversazione avvenuta via chat il giorno prima, tra i due, nella quale il giovane svizzero mostrava in un video al ventiduenne italiano tre sacchetti termosaldati con all’interno le pasticche di colore blu e, quest’ultimo, lo rassicurava sul fatto che lo avrebbe aiutato a nasconderli: "Lo sai che un posto te lo trovo subito" (parole pronunciate in un messaggio audio). Poi la conversazione era proseguita e i due avevano programmato di raggiungere Milano per la sera stessa, quella di giovedì. E così hanno fatto, raggiungendo l’appartamento di viale Zara, al quarto piano di uno stabile, affittato dai due solo per quella notte, per custodire il bottino e iniziare l’attività di spaccio. Non immaginavano, evidentemente, che la polizia fosse sulle loro tracce.